VENEZIA E LE RADICI DEL BOOM DEL NORD EST (lo stato da Tera)


Monumento a Nicolò Tron a Padova
Fatichiamo a capirle le radici comuni di queste terre, per incultura e ignoranza diffusa, per campanilismi alimentati da letture sbagliate della storia della Serenissima. Ma a Venezia dobbiamo tutto, anche lo sviluppo incredibile di quella zona d'Italia, che Italia per tanti aspetti non è, che Giorgio Lago, l'antico direttore del Gazzettino, volle ribattezzare Nord Est.
A ragione, perché questo termine asettico indicava una mancanza di coscienza di appartenenza a una storia comune, anche se la mentalità di chi faceva impresa, e di chi prestava il proprio lavoro sotto i capannoni era del tutto identico.
Jacopo Linussio
A dire il vero ci fu chi nel 2004 ebbe questa intuizione: un altro Giorgio di cognome Panto, fondò un movimento autonomista che collegava Friuli e Veneto, in un progetto comune ma purtroppo la morte del fondatore fece arrestare tutto. Una voce nel deserto, che si spense repentina.
Erano ben altri un tempo gli imprenditori, con un bagaglio culturale evidente nel loro operato che li faceva attenti all'impresa ma anche al sociale, aperti al mondo con la missione di fare profitti allo scopo non solo di arricchimento personale, ma di sviluppo del territorio con un grandissimo amor patrio (amore per la Patria veneta).
Due nomi rappresentano a cavallo del 1600 e '700, il prototipo del futuro del Nord Est attuale: l'imprenditore friulano Jacopo Linussio (1691-1747) e Nicolò Tron, nobile veneziano nato a Padova nel 1685, che morì a Venezia nel 1772.
Il primo riuscì col lavoro a cottimo a impiantare ben 30mila telai il secondo con gli stessi metodi, sviluppò il distretto tessile a Schio. Ma non solo: si occupò anche di agricoltura innovando e bonificando vasti territori.  Rimando ai due link per saperne qualcosa di più.
Oggi si parla di referendum, di autogestione in territori che hanno questo blackground antico nel sangue che riguarda il Veneto, ma anche il Friuli e la Lombardia veneta. E proprio per questo passato storico che noi pretendiamo da Roma un minimo di autogoverno.
In fin dei conti, se la vacca da mungere ingrassa conviene pure a loro.  Ma è importante che le forze produttive della Regione respirino anche un po' di cultura storica, che riscoprano le origini del loro successo, i motivi antichi che fanno del Veneto la regione con l'export più alto del resto del paese. E' chiedere troppo? Scoprire le radici storiche del loro successo sarebbe "conveniente" anche alle loro imprese.

l'imprenditore con 30mila.dipendenti per Jacopo Linussio
nicolò-tron-e-il-distretto-tessile-di Schio




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