LA MILIZIA DELL'ALTIPIANO, L'ULTIMA AD AMMAINARE IL LEON

 per la ricostruzione delle uniformi dei disegni mi sono basato su quanto riporta uno storico locale, tale Bonato, che riporta il testo di un documento d'epoca (primo Ottocento) le uniformi si mantennero uguali anche sotto il primo dominio austriaco.


Della Milizia dei Sette Comuni, a volte i Provveditori veneti del vicentino forse non avevan una grande opinione, dato che in qualche relazione li descrivono come particolarmente indisciplinati, riottosi a partecipare alle esercitazioni, e per di più dediti al contrabbando delle "biave" verso i confinanti feudatari nel territorio austriaco. Eppure... eppure questa gente fu l'ultima a usare le armi contro l'invasore francese, il quale pochi giorni dopo lo scontro, concesse "obtorto collo" la stessa autonomia goduta con Venezia.  Sentite cosa ci racconta Ivone Cacciavillani, nel suo splendido libro dedicato alla istituzione delle Cernide. 
- Ben dopo il "tremendo zorno", quando Venezia era già scomparsa dalla scena, (né fu l'unico esempio, se si ricorda l'episodio di Perasto e di molte altre località della Dalmazia) le Cernide dell'Altipiano entrarono in azione contro gli occupanti: 
"L'occupazione francese incontrò resistenza  nei pressi di Lusiana, anzi un drappello degli invasori subì un insuccesso con morti e feriti nel primo giorno di  luglio".  Soltanto il 22 luglio "tra i deputati della Reggenza Gio-Maria Pertile Rampini e Antonio Valente e il generale francese Barthélemy Catherine Joubert che presiedeva il governo provvisorio di Vicenza" venne stipulato un trattato che escludeva "qualsiasi benché minimo cambiamento "dell'antico ed inveterato sistema di governo proprio dei Sette Comuni e Contrade annesse, il quale resterà tal quale fu sempre".
Solo il nome venne mutato e la "Spettabile Reggenza" diventò "Municipalità Cantonale". L'Altipiano, che era stato l'ultimo a recepire l'organizzazione "centrale" delle Cernide, fu anche l'ultimo ad ammainarne le insegne. -

Aggiungo che una volta arrivati gli Austriaci, i "ricettatori" della libertà veneta venduta da Napoleone, essi continuarono a veder riconosciuta la loro autonomia e la truppa, sul cappello, al posto della coccarda azzurra che indicava l'appartenenza allo stato veneto, inalberò un rametto di abete.
Delle loro uniformi è tramandato nei documenti d'epoca che era di colore rosso e verde, come era proprio per tutte le truppe ausiliarie della Serenissima. 

- Se si volesse cercare una nota di colore, si potrebbe ben sottolineare come la stessa idea di milizia territoriale sia nata prima dell'avvento della Dominazione in Terraferma, con le esperienze friulane e  cadorine, il cui assetto servì da falsariga per la sua organizzazione complessiva, ed ebbe l'epilogo, dopo la scomparsa della Dominante, sull'Altipiano dei Sette Comuni.
bandiera della milizia, recentemente restaurata, conservata nel comune di Asiago


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