LA DEVIAZIONE DELLA BRENTA E LE MURA DELLE CITTA' "DE TERA"

Scorcio incantevole di Treviso murata

Una maniera per far pagar le tasse nello stato veneto anche alle classi meno abbienti o alle masse rurali, era l'obbligo di prestare un servizio manuale, come operaio o magari carrettiere, per eseguire grandi opere pubbliche. Poteva anche concretizzarsi nell'obbligo di fornire animali da tiro o da soma, dietro pagamento del servizio prestato.  Questa "tansa" (tassa) che si concretizzava nella prestazione d'opera era definita nei documenti antichi "angarìa o fazione".
E' facile dedurre come il termine "angheria " moderno derivi da questo. Fatto sta che anche tramite queste "angarie" Venezia modificò in maniera permanente il paesaggio del Veneto (e non solo di esso). Tale contributo non lo aveva inventato Venezia, ma era un derivato dai servizi a cui la popolazione cittadina o del contado era obbligata a prestare al "Comun" o al feudatario locale. Sia per quanto riguarda le bonifiche, che per la deviazione dello sbocco dei fiumi, ma anche per le stupende cinte murarie (in parte poi demolite) di città come Padova Verona e Treviso. 



"La deviazione della Brenta (femminile!) rappresenta l'intervento a un tempo più imponente e più fallimentare della storia idraulica di Venezia Le vicende storiche della sua decisione e realizzazione formano un romanzo di grande fascino anche in relazione alla sua attualità - scrisse Ivone Cacciavillani - nel filone degli interventi di salvaguardia della laguna, che ancor oggi, come sette secoli fa, si impongono indilazionabili...
La disciplina della leva forzata dei lavoratori aveva cura di ordinare che essi fossero reclutati
- no tollendo li capi di famiglia e li soli in casa.. saranno pagati...di soldi sedici il giorno fino a tutto febraro prossimo et al primo giorno de marzo hindietro, averanno soldi vinti al giorno. 
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Altra grande occasione di "fazioni" fuori sede furono la costruzione delle mura e altre opere di natura militare. Subito dopo la guerra di Cambrai, si diede mano al rifacimento di antiche cinte murarie per renderle capaci di resistere alla rinnovata efficacia dell'artiglieria. Il prototipo delle "mura d'artiglieria si deve a Fra' Giocondo da Verona che progettò le cinte di Treviso, Padova e Verona. Fu un impegno molto severo per tutte le piazze principali; particolarmente onerosa fu la nuova cinta di Verona."
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Verona fidelis
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Fin qui il Cacciavillani, il quale non precisa in questa occasione che ben due terzi della spesa erano a carico delle città suddette, come era prassi veneziana. A questa consuetudine che tendeva a scaricare sul territorio le spese della difesa del medesimo si dovettero anche le rivolte e proteste in zone particolarmente fortificate perché esposte agli attacchi del nemico musulmano,  come Creta. 

Creta

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