I VICENTINI "HOMENI" BELLICOSI ET INCLINI ALLE ARMI


Non sono mancate, nell'organizzazione della Milizia territoriale, figure eminenti provenienti dalla nobiltà di provincia. Particolarmente ricca di tali figure fu la nobiltà vicentina. Di quella "Terra" moltissimi sono i patrizi che servono la Serenissima con le armi. Uomini "de vivaci spiriti" i vicentini sono "molto inclini all'armi "ed in particolare i Nobili" molti dei quali Venezia impiega nei "carichi militari". 
Una peculiarità vicentina, la bellicosità, o almeno una vera inclinazione ad essa. "Questa gente tutta è per natura bellicosa", afferma Francesco da Pesaro, capitano uscente del 1570. 'Son popoli naturalmente molto inclini all'armi, sdegnosi, alteri, vendicativi, che difficilmente possono indursi a rimetter le ingiurie'. 



Già nel secolo XIV, il vicentino Belpetro Manelmi era stato nominato 'collaterale' dell'esercito e nel 1441 verrà nominato Collaterale Generale (credo sia Consiglier edel Savio da Tera, ovvero del ministro della Difesa ndr). A lui si deve la prima organizzazione - pur nel pieno fiorire delle compagnie di ventura-  di un esercito in qualche modo qualificabile metropolitano -anche se non ancora delieata la formazione - e la stessa idea- di una milizia teritoriale ben organizzata (ci penserà Andrea  Gritti, dopo la guerra di cambrai, a farlo, ndr). 
Altra famiglia vicentina, che avrebbe avuto ruolo di protagonista per intere generazioni, fu quella dei conti di Caldogno, fondatori ed artefici della speciale organizzazione delle 'cernide' altopianesi, che si tramandarono di padre in figlio il'carico' di Provveditori ai Confini della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni.

Ivone Cacciavillani

Commenti