LIBERTA': 1000 anni fa era la prima parola degli Statuti scutarini



De la libertà de li forestieri a venir ne la Cità nostra a star.
IL PRIVILEGIO DI ALESSANDRO MAGNO
Gli scutarini avevano voluto precisare nei loro Statuti che la libertà era la cosa più importante per loro, quindi era doveroso dirlo subito in apertura. La libertà perenne ottenuta da Alessandro doveva essere condivisa anche con i foresti: gli stranieri sono liberi di venire ad abitare nella nostra città, come dire che la libertà è garantita a tutti quelli che vogliono venire nella nostra comunità, indipendentemente dalla fede o dallo stato sociale.
Le mura veneziane di Budua in una cartolina del 1900
Questo principio non era proclamato ed applicato pure dalla Serenissima?

Quale paese, quale città, quale nazione può vantare questo nobile primato, scritto quando i Comuni cercavano di affrancarsi con le armi sul Comune vicino.

Dalla lettura degli Statuti si ricava l’immagine di una civilissima comunità medioevale e sarà un caso che la prima parola con cui si apre il testo sia Libertà?
Tra storia e leggenda, il termine libertà, usato negli Statuti di Scutari, sarebbe da far risalire al privilegio che Alessandro Magno concesse al popolo albanese. Ma poi quali sarebbero le vere origini del popolo albanese?



Il privilegio di Alessandro Magno, re di Macedonia, sarebbe riferito "ai popoli della illustre stirpe degli Illiri, dei Dalmati, della Liburnia e a tutti quelli che vi risiedevano, dal Danubio alle medie regioni della Tracia, inoltre la tradizione ribadisce che solo loro dovevano essere ritenuti i veri padroni di quelle terre: chiunque le avesse rivendicate avrebbe dovuto essere considerato un loro "servo". Questo privilegio, della sovranità sulle terre, sarebbe stato dato "in Alessandria, nell’anno duodecimo di regno" per un aiuto armato che aveva ricevuto, però non ci sono fonti storiche che ne confermino l'autore o il fatto.
Tra le varie rivendicazioni sulle proprie origini, gli esuli veneziani sostengono che Alessandro I, detto il Molosso e noto come il re dell’Epiro e zio di Alessandro III (detto Magno), sia l'autore del Privilegio e la cui iconografia è stata recentemente messa in relazione da alcuni studiosi con la statua posta sul Bucintoro veneziano nel 1606 raffigurante Scanderbeg (il Gigante).

Come non ricordare, Olimpia la madre di Alessandro, originaria dell’Epiro?
Albania odierna

Cosa sappiamo di Scutari? 

 
Scutari, in veneziano. Ma ben prima era Shkodra, la residenza dei re illirici. Scodra, secondo i romani, e Skadar la sede dei re serbi. Oggi in albanese Shkodra o Shkodër.


La città è situata nell'Albania nord-occidentale, tra le sponde del Lago di Scutari, vicino ai fiumi Drin, Buna e Kir, nelle vicinanze delle Alpi dinariche. Per la sua posizione strategica, pur non essendo sul mare ma al centro delle vie di comunicazione usate da sempre, divenne uno dei capisaldi veneziani della regione e dell'Adtriatico meridionale.
Veduta della fortezza di Scutari‎
Scutari è da secoli considerata la capitale della cultura della nazione albanese, viene infatti chiamata "la culla della cultura albanese", oppure la "Firenze dei Balcani".

L'umanista, Giorgio Merula che aveva insegnato nella propria scuola di Venezia per 17 anni, dal 1465 al 1482anche agli sfollati albanesi, precisava nel 1474 nel suo Bellum scodrense (cronaca dell'assedio turco di Scutari) che gli Ottomani avevano invaso la Macedonia, quando quei territori erano chiamati Albania "dai più giovani".
Certamente lo spirito patriottico e la voglia di riscatto degli esuli avrà contribuito a creare ulteriore confusione sulle vere origini del popolo albanese pubblicando notizie gonfiate o non vere.
Anche chi raccontava la cronaca, come Marin Sanudo nei suoi Diarii nel 1532, affermava che "tutta l’Albania tornerà a reacquistar el nome come era al tempo di Alexandro". 

Pure Niccolò Tommaseo scriveva nel XIX°Sec., riferendosi ad Alessandro Magno: "Di Macedonia, luogo d’illirica gente, uscì l’aquila forte che fino all’India distese il volo delle fulminee sue penne".




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