LA CHIMERA DIVENTATA LEONE CON LA DEA ISHTAR



Venezia, capitale dei veneti, è qualche cosa di unico e diverso, intrecciata com'è, a differenza della altre "capitali" italiane, con l'Oriente. 
Simbolo di questo rapporto può essere considerato il più famoso leone marciano, scampato alla distruzione, perché divenne bottino di guerra (dichiarata da lui, all'insaputa di dei veneti) dell'Infame (Napoleone).  Ecco un brano tratto dal capitolo "La chimera diventa leone..." di Laura Simeoni e Michele Rigo, due storici bravissimi a scoprire i misteri di un Simbolo tanto amato nei secoli da Veneti e non veneti. 
Il libro è "Il Leone di San Marco" edito da Dario De Bastiani, che consiglio caldamente di procurarvi. 



La provenienza della statua si colloca in Anatolia, nell'antica Cilicia, probabilmente nella città di Tarso, o Ayas.
Dagli archivi risulta inoltre che già ne 1293 il leone necessitava di importanti e costosi interventi...a zampe, arti, schiena e ali. Ma il bronzo all'epoca aveva già subito altri restauri e altri due furono necessari dopo la riconsegna da parte francese della scultura in pezzi. (....) 
Animale alato quindi, ma quali ali avesse in origine non si sa esattamente, Certo è che quelle di oggi non sono esattamente le stesse ali del 1587, anno in cui Francesco Bassano le rappresentò in una sua tela esposta a palazzo ducale, simili a quelle poi dipinte da Bernardo Bellotto nel 1742, pochi decenni prima della rovinosa caduta della Repubblica, in un quadro oggi ad Ottawa. 

Ishtar alata, sorretta da due leoni
Un secondo livello di analisi racconta che questa chimera probabilmente sorreggesse sulla schiena un'altra scultura, una divinità come il dio Sàndon o la dea Ishtar ...e' plausibile che questa statua pagana, con l'avvento del cristianesimo nel II secolo, sia stata abbattuta trasformando il leone in un semplice grifo. 
Se era il dio Sàndon, adorato a Tarso, egli era rappresentato come uomo barbuto, in piedi, con un copricapo e un'ascia in mano; questa tesi ha un indubbio "appeal". 
Secondo una tesi più ardita, la scultura potrebbe provenire da Isso e sarebbe addirittura un leone grifo che ornava il sepolcro di Alessandro Magno in memoria dei caduti della battaglia contro Dario III nel 333 a,C. 
Ma le tracce che rimandano ad Alessandro, nella Basilica, sono numerose: dal bassorilievo inserito nella facciata in cui è rappresentato alla guida di un carro trainato da grifoni alati, proveniente da Costantinopoli.. Dalle fondamenta della basilica è emerso un blocco di pietra d'Aurisina, del primo secolo a.C. in cui sono rappresentati una spada greca, due schinieri e uno scudo tondo decorato da una stella a otto punte, simbolo del casato macedone e della dea Ishtar...


Te ga piazesto? lezite a£ora  anca questo : chi-e-sepolto-assieme-san-marco?

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