Che t'hà cunà!



Nel veronese si usa un termine latino ma ha origini molto lontane ed oggi viene usato a Venezia per indicare un simbolo della città.

Kondi o Kondura del mar Egeo


che t’hà cunà
Nella parlata veronese si continua dire “che t’hà cunà” (chi ti ha cullato?) per interloquire sia in modo bonario che offensivo con qualcuno. 
Dal latino di Ovidio, cunula (culla) che a sua volta trae origine dal greco Kondura per indicare una imbarcazione che ricordava una culla per le sue dimensioni e forma.

Nell'antica Grecia veniva chiamata Kondis un’imbarcazione dalla forma concava, oggi Condoira,  un termine mutuato dall'idioma indo-mesopotamico-persiano Kondy. Comunque l´origine del suo nome è incerta, forse nasce dall'incrocio del verbo <dondolare una culla> ed il termine navale greco kondura, imbarcazione a coda corta (poppa rialzata).
Ricostruzione di una Cordura croata del 1000 - 1100 sulla base dei reperti trovati all'imboccatura del porto di Nin (Croazia), foto sopra e sotto


La scoperta fatta nel 1966 all'ingresso del porto di Nin, vicino a Zara (Croazia), dei resti di due Condura (lunghe tra i 7 e gli 8 metri), costruite tra l'11° ed il 12° secolo (datazione fatta con il metodo del carbonio-14), consentono la ricostruzione di una barca che ricorda (senza tanta fantasia) la gondola primordiale e le imbarcazioni tipiche della laguna, anche se quelle veneziane si evolvero in versioni a fondo piatto per muoversi in acque poco profonde e da governare con i remi, più che andare a vela.
Ricostruzione di una Condura croata a remi
Già agli inizi del 1300 indicava quel tipo di imbarcazioni usate per la navigazione sottocosta dell'Adriatico orientale (dalla Croazia all'Albania), nel greco medioevale erano chiamate Kondura, in croato Condura, in latino Ovidio ce la propone come Gondus e Cunula, da cuna (culla); alla fine abbiamo ereditato il termine Gondula che in volgare italianizzato divenne gondola .
Il primo documento veneziano, in cui viene citata la gondola, è un privilegio dogale a favore del casato dei Loredani firmato dal doge Vitale Falier nel 1094: "Gondulam vero nullam nobis nisi libera voluntate vostra factura estis".
Nei registri navali della Repubblica di Ragusa, le Condura, vengono citate come imbarcazioni da navigazione sottocosta e con queste i mercanti croati arrivavano fino alle lagune di Venezia, di Grado o di Caorle.
Imbarcazioni tipiche della laguna veneta
Fu solo tra il 1600 e il 1700 che la gondola acquisì la fisionomia della gondola attuale dalla forma asimmetrica, utilizzata sempre più per il trasporto privato delle persone con funzione anche di rappresentanza.
Anche la forcola passò dallo scalmo piatto (una tavola di legno con scavato un incavo per il remo) alla forma attuale, cioè quella “scultura” che oggi possiamo notare a poppa della gondola.

Gondola 
Da un'enciclopedia veneziana del 1765: " Naviculae genus apud Venetos. Da Gondus, derivato dal greco Kondy che significa piccolo bicchiere, il Menagio ne tirava l’origine, quasi che gran differenza non passi fra una Barchetta e un Bicchiere. Forse è tuttavia incognita anche la nascita di questo nome, che anche i Tedeschi chiamino Gondel un navicella (lo attesta il Cramero). Se poi l’abbiano appreso da i Veneziani, chi mel sa dire? "
L’esemplare è il risultato di un’accurata ricostruzione storica della gondola seicentesca.

Il progetto, ideato dallo storico Gilberto Penso e guidato dal maestro d’ascia Matteo Tomaia, si basa su due documenti del XVII° secolo scritti da Theodoro De Nicolò e Stefano De Zuane e custoditi nella biblioteca Marciana che riportano fedelmente le misure delle gondole costruite all’epoca.

[ https://www.dogaressa.tours/flotta/gondola-del600 ]
Il particolare ferro da prua ricostruito sulla base di dipinti e reperti archeologici del XVII° sec. dalla fucina artistica del maestro Alessandro Elvas.
L'evoluzione ed il significato attuale del ferro da prua
Dalla Hrvatske enciklopedije traduzione del termine Kondura.
kondura (grč. ϰονδοῦρα), imbarcazione croata ad uso mercantile costiero, nave da guerra di supporto o barca a remi e vele, particolarmente diffusa tra il IX° e il X° sec. Era sottile, aveva una linea arcuata, una poppa sopraelevata e dotata di 1 o 2 alberi e in situazione di vento favorevole usava vele quadrate.
Poteva uscire dalla terraferma e attaccare in poco tempo navi mercantili molto più lente. 
I Kondura più grandi avevano un equipaggio da 10 a 20 persone (da 8 a 12 vogatori). La marina mercantile croata del re Tomislav annoverava circa 100 crochi (Condura Croatica), con cui i mercanti croati navigavano verso le acque della Neretva e dell'Adriatico fino a Venezia. 
Era pure una famosa imbarcazione di Dubrovnik, piuttosto veloce, di medie dimensioni, dotata di 2 alberi con vele latine e 50 membri d'equipaggio tra vogatori e marinai. 
Kondura ricostruita secondo i reperti trovati a Nin


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