AQUA GRANDA o alta marea che in sie ore ea cresse



QUALCOSA DI VENEZIA: l'acqua alta

L'alta marea in veneziano antico si diceva aqua granda che in sie ore ea cala e in sie ore ea cresse

L'acqua alta non è altro che una marea elevata, tale da sommergere con frequenza, in alcuni periodi dell'anno, i punti più bassi di molte fondamenta, calli e campi; solo in casi più rari risultano allagate parti estese della città. Questi allagamenti sono per lo più limitati a pochi centimetri di acqua, tanto che sono sufficienti un paio di normali stivali di gomma per superare le difficoltà.
La famosa alta marea del 1966
Nel dialetto odierno le espressioni aqua alta e aqua bassa, letteralmente “acqua alta” e “acqua bassa”, in origine significavano semplicemente alta marea e bassa marea.
Il termine acqua alta è un'espressione veneziana, poi mutuata dall'italiano, che indica il fenomeno dei picchi di marea particolarmente pronunciati che si verificano con periodicità nell'alto Adriatico e con particolare intensità nella laguna di Venezia, tali da provocare allagamenti nelle aree urbane di Venezia e Chioggia e, molto più raramente, di Grado e Trieste. 
Il fenomeno è frequente soprattutto nel periodo autunnale-primaverile, quando alla marea astronomica si combinano i venti di scirocco e di bora impedendo il regolare deflusso delle acque delle lagune e dei fiumi del litorale veneto.
L'intero ciclo dura circa 12 ore (dal minimo di marea, passando per la punta massima e ritorno al minimo). Ciò ha fatto nascere l'espressione popolare “sie ore ea cala, sie ore ea cresse”, sei ore cala e sei ore cresce.
Aqua alta del 2010
Con il tempo, la prima espressione (“aqua alta”) ha finito per indicare i picchi al di sopra della norma, assumendo così il significato attuale di “allagamento per alta marea eccezionale”.
Sotto il profilo tecnico esistono invece definizioni più rigorose per Venezia, basate sui livelli di marea osservati alla stazione idrografica di Punta della Salute:
- marea sostenuta quando il livello di marea è compreso tra +80 cm e +109 cm sullo zero mareografico (definito come il livello medio del mare misurato nel 1897);
- marea molto sostenuta quando il valore è compreso tra +110 cm e +139 cm;
- alta marea eccezionale quando il valore raggiunge o supera i +140cm. 
 
Lavorare con l'aqua alta

l'ombra de vin no pol mancar co l'aqua alta

La prima testimonianza certa di estesi allagamenti nella laguna di Venezia è fatta risalire alla famosa Rotta della Cucca (l'attuale Veronella presso la quale anticamente passava un meandro dell'Adige oggi abbandonato) del 17 ottobre 589 narrata da Paolo Diacono, quando la contemporanea esondazione dell'Adige e di tutti i fiumi compresi tra il Tagliamento e il Po trasformò quasi radicalmente l'assetto idrogeologico endolagunare e fluviale del basso Veneto.
Oggi si ritiene che quegli eventi siano da attribuire ai cambiamenti climatici avvenuti tra il VI° e l'VIII° secolo sommati all'assenza di manutenzione dei fiumi, conseguenza legata alla caduta dell'Impero romano d'Occidente.
Bacino idrografico che contribuì nei secoli alla formazione laguna di Venezia
 La laguna di Venezia è il risultato dell'opera di una complessa rete fluviale e comprende i bacini dei fiumi Piave, Sile, Zero, Dese, Marzenego, Brenta, Bacchiglione, Agno, Adige, Tartaro e Po, i quali formavano un ampio sistema di foci e lagune lungo tutto l'arco di costa compresa tra Comacchio e Grado. Quindi a seguito di questi eventi l'antica conformazione fluviale venne modificata radicalmente.

1982: costituzione del Centro Previsioni e Segnalazioni Maree
1983: inizia l’attività dell'archivio storico con il mettere a disposizione del pubblico i valori

Alte maree eccezionali nel XX° secolo.
194 cm 4 novembre 1966
166 cm 22 dicembre 1979
159 cm 1 febbraio 1986
156 cm 1 dicembre 2008
151 cm 12 novembre 1951
147 cm 16 aprile 1936 e 16 novembre 2002
145 cm 15 ottobre 1960 e 25 dicembre 2009
144 cm 3 novembre 1968, 6 novembre 200 e 24 dicembre 2010
142 cm 8 dicembre 1992
140 cm 17 febbraio 1979
Piazza San Marco sotto la neve e con l'acqua alta
Per non dimenticare

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