IL 22 OTTOBRE DI OGGI E DEL 1866, PARCHE' VAGO A VOTAR

Napoleone fu l'Attila dei Veneti
L'Italia è uno dei pochi paesi d'Europa nato senza alcun suffragio o riscontro popolare vero. Già all'epoca dagli osservatori internazionali, anche il nostro, come quelli precedenti nel resto dello stivale, era considerato un referendum burletta. L'intervista di Beggiato a "Il Giornale", che ha ricostruito in un libro le spinte separatiste dei veneti rende bene il disagio della nostra Nazione per una annessione che fu in realtà occupazione militare. http://www.ilgiornale.it/news/cultura/esiste-unidentit-precisa-che-battaglie-e-trattati-non-hanno-1154091.html

I Veneti ancora oggi non amano l'Italia, e la minoranza che la ama in genere se lo fa, difende la propria posizione di rendita: pensate a un mai rimpianto Galan, che si commuoveva, a suo dire, pensando al nonno fante sul Piave (anzi, sulla Piave, come si diceva allora). A volte il patriottismo è proprio l'ultimo rifugio dei bricconi.

Ora però proprio nello stesso giorno del referendum burla del 1866 il sistema italico che a parole si dice democratico, ci concede, bontà sua, la possibilità di chiedere quello che la "costituzione più bella del mondo" ad imitazione dei paesi più progrediti d'Europa, dice di voler garantire alle zone del paese più progredite e virtuose nel gestire la cosa pubblica: quelle che tirano la carretta. Una maggiore autogestione. E qui rimando alla Treccani, che riassume bene quanto c'è da dire sulle autonomie locali, garantite sulla carta almeno dal 2004, e ancora inapplicate.
http://www.treccani.it/enciclopedia/tag/autonomie-locali/

Lo sappiamo: sarebbe un contentino per Veneti e Lombardi ma regioni virtuose rese più efficienti sarebbero in ultima analisi un vantaggio per il sistema, ma rinunciare a dar maggior forza al tavolo delle trattative a questa domand adi completamento del quadro istituzionale non andando a votare a me sembra proprio una follia, daro che è l'unico spiraglio possibile, al momento, per respirare un po' di libertà.

Intanto pensate a chi è contrario: non parlo degli "irriducibili" indipendentisti che premono per referendum secessionisti oggi impossibili, parlo degli ascari del sistema, la cui funzione è quella di mantenere lo "status quo" grazie a cui l'Italia succhia il famoso residuo fiscale di 20 miliardi di euro l'anno, in camabio di poco o nulla.
Perciò, "tosi, alsemo le ciape dal pc e femo na roba concreta, andemo a votar tuti insieme. 

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