I CENTO CIPPI DI CONTERMINAZIONE LAGUNARE


I CENTO CIPPI 

DI CONTERMINAZIONE LAGUNARE

L'icona del Leone in moèca era utilizzata quale sigillo nei cippi confinari

Lo storico Cippo n°1 del Curano
Cippo con "Leon in moèca" scalpellinato durante l'occupazione francese

Con l'espressione <conterminazione lagunare> si indicano i confini della Laguna di Venezia, così come stabiliti a suo tempo dalla Repubblica Serenissima: i margini della laguna erano contrassegnati da una serie di cippi, prima in cotto, e poi meno deperibili in pietra d'Istria.
Gravissime pene erano previste per chi avesse violato la conterminazione edificando all'interno delle lagune o sottraendo spazi alle acque. Su molti degli antichi cippi, ancor oggi visibili, compare l'espressione "arrecar detrimento all'acque", nella convinzione che le stesse rappresentassero le mura e la difesa della città.
Lungo questa linea, dal 1600 fino ad oggi, vennero approntate numerose opere idrauliche atte a preservare lo sversamento di acqua dolce in laguna.





La potestà sull'irreggimentazione delle acque e il loro governo era affidata, allora come oggi, al Magistrato alle Acque.
Area definita con i 100 cippi di conterminazione lagunare
 
Leon in moèca marca confini


Conterminazione del 1791: La Repubblica di Venezia sin dall'inizio del ’600, sentiva la necessità di definire il confine lagunare e i limiti territoriali entro i quali far valere i regolamenti per la tutela della Laguna. Dopo una gestazione lunga quasi due secoli, la linea di conterminazione fu fissata sul campo tra il 1791 e il 1792, con la posa di 99 cippi in cotto, che solo successivamente tra il 1846 e il 1898 vennero sostituiti da altrettanti in pietra d’Istria, più resistenti.
Il tracciato che li univa era lungo circa 157 km, delimitava così il territorio lagunare separando ciò che era acqua salmastra dal resto.
Conterminazione del 1924: Il nuovo tracciato ripercorreva praticamente quello storico, eccetto nell’area del “Delta del Brenta”, escludendo dal perimetro lagunare gli antichi dossi di Conche e Fogolana (laguna sud).
Conterminazione del 1990: Adeguato ai cambiamenti morfologici naturali e antropici avvenuti nei due secoli trascorsi, l’attuale confine di conterminazione include così nello specchio lagunare le tre bocche di porto e l’isola di S. Erasmo.



Uno dei pochi "Leon in moèca", realizzato in terracotta ed arrivato a noi resistendo agli agenti atmosferici e alle barbarie umane.
"in moèca" xe cuando el leòn vien rapresentà frontalmente e cucià, asumendo un aspetto che par la forma de e àle el ghe somegia a queo che in 'talian se ciama "granchio" (in venexian moèca xe el nome dei granchi picenini in periodo de muta): na forma più utile da utilizzar nei stemmi e nei sigilli, dando na rapresentasion pi racòlta.

Xe el simbolo del Regimento Lagunari Serenissima (deto MAO) el xe rapresentà da un Leòn de San Marco in moèca, nea so version da guera (quindi Vangelo serà e spada alsà), a cui fa da cornìse do moderni fusìli.


Il "cippo n°40" a Sant' Erasmo


Anche gli impianti e le postazioni militari, come il forte Marghera che aveva la funzione di porta d'accesso alla città di Venezia, servivano alla definizione dei confini di conterminazione.
Cippo sul fiume Dese di fronte al forte Bazzera
 
Per preservare la laguna dall'interramento ma soprattutto per scopi difensivi e militari, la Serenissima affrontò grandiose opere di deviazione dei principali fiumi veneti: la Brenta, il Sile, la Piave vennero fatti sfociare direttamente in mare, fuori dalla laguna, e tutti gli innumerevoli fiumiciattoli della semipaludosa immediata terraferma vennero rigidamente regolati. 
Memori senz'altro della famosa Rotta della Cucca del 17 ottobre 589, raccontata da Paolo Diacono, quando la contemporanea esondazione dell'Adige e di tutti i fiumi compresi tra il Tagliamento e il Po trasformò quasi radicalmente l'assetto idrogeologico lagunare e fluviale del basso Veneto.

 
Dal XVI° secolo ad oggi a laguna ha subito notevoli variazioni morfologiche, avvenute soprattutto nell'ultimo secolo: la riduzione delle superfici di barena, da 160 a 47 kmq, e l'abbassarsi dei fondali nella laguna centrale (da 60 cm ad un metro e mezzo). Un processo erosivo imponente, ricollegabile ai grandi interventi compiuti dall'uomo per rendere navigabile la laguna, come la costruzione dei moli alle bocche di porto, che hanno alterato la simmetria del trasporto di sedimenti in entrata e in uscita (oggi la maggior parte dei sedimenti espulsi in mare non rientra in laguna) e lo scavo dei grandi canali interni, come il Canale dei Petroli.
Cosa succederà nei prossimi secoli all'ecosistema lagunare con la installazione del MOSE?




I dati e le informazioni utilizzate sono stati ricavate dal sito “L’Atlante della laguna” che è una raccolta di mappe interattive alle quali sono associati testi, tabelle, illustrazioni e banche dati esterne, che coprono vari aspetti dell’ambiente lagunare, del territorio e della zona costiera di Venezia.

http://www.ismar.cnr.it/divulgazione/libri-cd-e-dvd/libri/atlante-della-laguna-2013-venezia-tra-terra-e-mare 
http://www.atlantedellalaguna.it/?q=node/102

Commenti

  1. Consiglio a tutti di leggere il libro, edito da "Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti": I Cento Cippi di Conterminazione Lagunare di Armani, Caniato, Gianola.
    Libro ricchissimo di informazioni storiche e scientifiche e... curiosità!!
    Scaricabile gratuitamente al seguente indirizzo: http://www.istitutoveneto.org/pdf/Cento_cippi/Cento_cippi.pdf
    .. buona lettura!!

    Visita anche la pagina: http://www.silvenezia.it/?q=node/97

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    1. Grazie per la segnalazione.
      Fa piacere ricevere suggerimenti di questo tipo.

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