LA VENETA REPUBBLICA ALLE PRESE CON UN CASO REGENI

Mi sono chiesto ieri sera come si sarebbe comportata la nostra "veneta Repubblica" nel caso di una crisi internazionale in cui uno stato estero avesse prevaricato i diritti di un suo cittadino, o avesse minacciato i suoi  interessi.
Ho travato la risposta, sfogliando la "Guida alle Magistrature" a cura di Catia Milan, Antonio Politi, Bruno Vianello. Vi era un apposito "Collegio alle Rappresaglie, vi faceva parte il Doge e quindici consiglieri e restò in vigore fino al secolo XVI.
"La rappresaglia era un modo con il quale si costringeva uno stato estero a riconoscre i diritti di un proprio concittadino il quale aveva subito un torto.
In tal caso, se lo stato estero non provvedeva a soddisfare le sue ragioni, eventualmente previa formale diffida, il Collegio poteva autorizzare il sequestro dei beni o laa cattura di un cittadino appartenente allo stato inadempiente e rivalersi sullo stesso."

Con la fine drammatica della nostra indipendenza, anche la grande macchina statale venne cancellata, e fu una perdita enorme non solo per i Veneti, ma anche per la civiltà europea.

Commenti