IN DUE ANNI I VENETICI SI AFFERMANO LIBERI ED INDIPENDENTI SOTTO LE ALI DEL LEONE:

Il dogado di Giustiniano Partecipazio durò solo due anni (827- 829) ma determinò il destino di Venezia.
Il basileus, cioè l'imperatore romano d'oriente, chiede aiuto ai veneti di laguna (venetici) per una spedizione contro i saraceni in Sicilia che insidiavano i traffici del Mediterraneo, danneggiando sia Bisanzio che la nascente Venezia.
Quindi la Civitas Rivoalti è capace ormai di armare una possente flotta da guerra, tale da essere considerata alla pari della potenza bizantina. Ogni rapporto di subordinazione è cessato e il successo della spedizione aumenta il prestigio dei veneti.
Ma l'evento più determinante è l'arrivo delle spoglie di San Marco in laguna: è l'evangelista che ha diffuso in cristianesimo nelle Venezie, nei territori dell'antica X Regio, per cui Venezia diventa "ipso facto" il punto di riferimento delle chiese del territorio. Ma al momento sanziona anche l'unità territoriale delle isole della laguna, e la loro indipendenza dai potentati della penisola, e garantisce autonomia  anche dal papa stesso.
Partecipazio fu, secondo la tradizione, l'11° Doge della Repubblica di Venezia. Fece infine testamento, imponendo alla moglie e alla nuora di portare a compimento la nuova chiesa di San Marco. Morì poco dopo, nell'anno 829. 


Il Leone col libro aperto diventa simbolo di tutto questo. Non solo, ci suggerisce Giovanni Distefano, in un ambiente ostile, da domare e controllare ogni giorno, soltanto la fede nella predestinazione può infondere il coraggio e la forza di lottare dalla fondazione in poi, a quel nucleo di fuggiaschi, perché l'arrivo di San Marco "equivaleva a dire che Dio non poteva che prestare la sua mano benevola a questo splendore e alla sua fondazione".
La nascita di Venezia fu e sarà soprattutto un miracolo di Fede, spiegabile solo con il senso di appartenenza dei venetici prima e dei veneti poi a una società profondamente religiosa, che cercava soprattutto in essa la forza per sopravvivere e lottare contro la Natura (l'ambiente lagunare ostile) e i nemici esterni. E sarà così, per Venezia e per i veneti, fino all'ultimo giorno della loro libertà.

Spunto tratto da una rilettura di "Atlante storico della Serenissima" di Giovanni Distefano Supernova edizioni

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