Giovanni Distefano scrive:
Nasce ufficialmente la leggenda di San Marco e politicamente l'operazione è straordinaria: ci dice cioè che le navi veneziane arrivano fino ad Alessandria e quindi che il commercio con l'Oriente è un dato di fatto, che uno dei due venetici trafugatori è di Torcello, l'emporio del mondo di allora, l'altro è un tribuno di Malamocco., ex capitale.
La leggenda ci dice ancora che l'azione congiunta dei due venetici, appartenenti ad isole diverse, simboleggia l'unità del mondo lagunare, e che il recupero del corpo di San Marco mette la parola fine al contrasto tra Grado ed Aquileia, con l'inserimento del terzo incomodo, Venezia, perché San Marco è un giudeo cristiano di Gerusalemme, non è romano, non è bizantino, non è di Grado, non è di Aquileia, e ciò vuole simboleggiare l'indipendenza della
Civitas Rivoalti da tutto e da tutti... dalla chiesa, dall'impero d'Occidente, dall'impero d'Oriente.
Con questa mossa infatti "la chiesa di Venezia si libera simbolicamente sia dalla dipendenza bizantina (scalzando San Teodoro), sia dalla dipendenza dall'impero germanico attraverso Aquileia, sia anche da una troppo stretta dipendenza da Roma. "
San Marco divent anel tempo, una figura umana o leonina, simbolo della Repubblica.
da Atlante storico della Serenissima ed. Filippi
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