MARC'ANTONIO BRAGADIN DAVANTI A LALA PASCIA', L'INFAME.

L’ultima parte della ricostruzione storica dell’Assedio di Famagosta del 1571.
Alla fine, Marcantonio Bragadin e Astorre Baglioni ottengono buone condizioni di resa, non prima di aver respinto molti altri attacchi generali dei Turchi. Negli articoli precedenti, abbiamointrodotto l’Assedio, narrato la caduta di Nicosia, l’inizio degli assalti generali e la resa della città.
Non appena il Bragadin, e gli altri di cui abbiamo detto, arrivarono alla tenda di Mustafà, fu loro ordinato di deporre le armi, e con gentilezza e benevolenza lo stesso Mustafà salutò tutti. Fu lui a farli entrare nella sua tenda e a sedere con loro, iniziando una tranquilla e piacevole discussione in cui lodava la loro capacità e la loro forza nel difendere la città.
Poco dopo però, improvvisamente furioso e con tono di minaccia, si rivolse al Bragadin:
«Che cosa hai fatto dei miei uomini che tenevi prigionieri nella fortezza
«Parte sono ancora nella fortezza, altri li ho mandati a Venezia» rispose il Bragadin.
Mustafà si fece rosso in volto. Con occhi truci, schiuma alla bocca e voce torbida disse: «Hai ancora il coraggio di mentire dopo che li hai trucidati?»
«Ho detto la verità, puoi controllare» rispose il Bragadin.
«Dov’è la polvere da sparo?» continuò Mustafà.
«La poca che avevo l’ho consegnata ai tuoi amministratori.»
«Dove sono finite le vettovaglie, il frumento, il vino, l’olio e l’aceto?»
«Abbiamo consumato tutto» disse il Bragadin.
Allora Mustafà, gridando come un animale e tremante d’ira, si alzò in piedi e, sguainata la spada, disse: «perché dunque, cane, facevi resistere la città pur non potendo difenderla in alcun modo? Perché non ti sei arreso subito, invece di trucidare tante migliaia dei miei uomini?»
Dette queste parole ad alta voce, ordinò che fossero tutti incatenati. Fu facile perché le armi dei cristiani erano rimaste fuori dalla tenda e quindi erano tutti disarmati.
Furioso, Mustafà iniziò la carneficina di propria mano. Tagliò l’orecchio destro del Bragadin e ordinò ai suoi uomini di tagliargli la sinistra. Preso dall’ira, comandò che tutti i cristiani che si trovavano nel campo fossero trucidati. Infiammata la rabbia dei turchi, subito furono uccisi trecento cristiani.
Poi, preso da una enorme perfidia, e per arrecare un dolore ancora maggiore al Bragadin, fece tagliare la testa ad Astorre Baglioni e a Luigi Martinengo appena fuori dalla tenda.

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