LA LEVA E IL SERVIZIO DELLE CERNIDE. BANDIERE E DIVISE

bandiera del Cadore
Come abbiamo già detto, Venezia, dopo le ottime prove fornite in battaglia dalle truppe ausiliarie costituita da popolani dell'entroterra durante la guerra di Cambrai, regolamentò ed istituzionalizzò in tutto il territorio (veneto e d'oltremare) queste truppe. Fu il grande Andrea Gritti che, divenuto doge, volle regolamentare questa milizia popolare, su cui ancora oggi, del resto, è basato l'esercito svizzero.
Erano soggetti alla "cernida" (da cui il nome) solo i contadini dai 18 ai quaranta anni di età ma non capifamiglia, mentre artigiani, operai dei centri maggiori erano esentati poichè il disturbo all'economia dello stato poteva essere rilevante.
bandiera della milizia  di Cenàs nel Cadore
 Esistevano particolari accordi, per comunità montane di confine, per cui la truppa "levata" poteva essere impiegata solo in quel territorio. 
In realtà, nei tempi normali, si richiamava la truppa tre volte l'anno per poche settimane, onde istruirla all'uso della picca e degli "archibusi" e moschetti in formazione di battaglia. Poi tutto si concludeva con gare di tiro (e relativi premi in denaro) e manovre davanti al Rettore del capoluogo. Ogni città importante aveva il territorio diviso il "centenari o colonnelli" che forniva un centinaio di questi soldati con i relativi graduati per distretto fino a raggiungere anche migliaia di unità. 
milizia di Asiago
ARMAMENTO. 
Fino a fine Seicento era costituito da picche ed alabarde con aste lunghe più di 5 metri, e archibugi e moschetti, poi moschetti (più potenti degli archibugi). Le armi venivano assegnate in custodia ai militi, proprio come anche oggi fa lo stato svizzero, mentre le munizioni venivano distribuite per le esercitazioni. In genere le armi erano a carico del territorio, tranne accordi speciali che potevano intercorrere con le comunità locali. 
Lo stato centrale provvedeva in genere anche a corsaletti e corazze, assieme ad elmi e morioni, quando fossero previsti, o ne controllava lo standard qualitativo e l'acquisto, in genere nel bresciano. Per le spade era nel bellunese la produzione principale. Assieme ai moschetti era prevista la buffetteria ( tracolle e pendone, per la corta spada nel 700).
UNIFORMI.
L'uso dell'uniforme vera e propria si affermò nel '700 e a fine del secolo secondo il Favaloro, le divise delle cernide erano del tutto simili all'esercito di linea: è probabile l'uso, a fine del '700 di uniformi bianche di tipo austriaco, dismesse nel 1780, come attesterebbe un disegno che riprende le cernide del conte di Savorgnan.
Ho trovato però una descrizione di uniformi dai colori diversi per le milizie di Asiago basate sul rosso e sul giallo e mi sono anche arrischiato nella ricostruzione delle loro divise. E' probabile che le comunità montane abbiano mantenuto fogge e colori particolari.
BANDIERE.
Alcune bandiere delle Milizie cadorine ci sono pervenute: sono divise in sezioni rettangolari come per le milizie oltremarine (regolari e non) con il Leone e i simboli della comunità di appartenenza. 

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