LA "CANEVA" (cantina) SVUOTATA E LA RAPINA. CRONACA DELL'INVASIONE

(piccolo spacco sulla realtà dell'occupazione francese della Venezia di Terra, nel 1797 da parte di un'armata che ci trattò da nemici, pur essendo noi gli ospitanti involontari).

Denuncia di Zuanne Polo presentata al Podestà e Capitano di Treviso

Rientrato alla 23 a Carbonera trovai nella mia camera e in cucina molti Francesi, tutti di Infanteria e armati di tutto punto e che bevevano vino. Mia madre Angela mi raccontò che costoro giunsero di bel mattino alla mai casa provenienti da Callalta e che tutto quel giorno avevano bevuto dalla mia caneva e avevano con dei secchi spedito del vino a Callalta.
Si trattennero fino alle 24 bevendo e qundi, levati dalla mia cucina cinque secchi e una pignatta di rame, empirono anche questi di vino e partirono seco asportandoli.
Il danno da me rilevato fu di 40 mastelli di vino incirca tra quelli che asportarono e quelli che sparsero per la caneva.
Dopo una tale disgrazia.. altra di più rilevanza me ne accadde...
Dopo la partenza degli accennati Francesi, altri cinque vennero a trovarmi in cucina. Mi chiesero da bere e io, che per soddisfarli li portavo verso al caneva ma, giunto in un sottoportico attiguo al mio cortile, mi circondarono e mi costrinsero con le mani ad inginocchiarmi ai piedi di una colonna.
In questa situazione uno di essi mi snudò il suo palosso (corta sciaboletta in dotazione) e fattomi curvare il capo, me lo appressò ad esso con la minaccia di recidermelo, se non gli davo i denari.  (erano i liberatori dei veneti in azione, come li definì il capobanda, Napoleone).
Un altro di essi, uguali espressioni profferiva, con la baionetta in mano.
neanche le tombe furono risparmiate
Non bastarono i tre ducati che avevo nella saccoccia a farli desistere dalle loro minacce, anzi le replicarono, innalzando il palosso per vibrarmi un colpo; fui costretto a domandargli la grazia della vita e ad indicargli che varo nascosti sottoterra 550 ducati... presili tutti nelle loro mani se li posero nelle tasche e partirono, dopo avermi rubato dei lardi ed altra roba porcina che aveva nella cucina...



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