BRAGADIN, EROE SCOMODO

Lo è per molti aspetti: non ultimo il fatto che il Suo ricordo, o meglio, la ricorrenza del Suo martirio, cade nel periodo in cui tutti, anche i veneti, sono magari sdraiati su un lettino a prendere il sole, gelato in mano, e poco han voglia di buttare l'occhio sull'indicibile orrore del Suo supplizio. Eppure un 14 agosto del 1571 iniziava il Suo Calvario, paragonabile se non peggiore della sofferenza di Nostro Signore sul Golgota.
Eppure la sue carni lacerate sono anche le nostre, poiché Egli ha accettato il suo sacrificio da consapevole, senza un lamento,  in nome di una Patria che è ancora la nostra. E c'è da chiedersi: quanto ne siamo degni?
E' un personaggio scomodo, un gigante che disturba l'epoca dei nani del "politically correct", del "siamo tutti fratelli" perché non possiamo dirci sodali della gente che lo ha torturato e dopo averlo martirizzato,gli ha spiccato la testa dal busto e infissa ad un'asta, l'ha esposta, quale monito terribile, per tre giorni e tre notti, sulla piazza di Famagosta.
Dicono: erano altri tempi... ma i loro discendenti turchi contemporanei frequentano la "nostra" cattedrale San Nicola trasformata in moschea e, supremo sfregio, di fronte hanno eretto un monumento al carnefice Lala Mustafà Pascià, un personaggio di una bassezza morale unica. Non bastasse, ora l'ex cattedrale porta pure il suo nome, dal 1954. Ogni popolo ha gli eroi che si merita: noi abbiamo Bragadin, verrebbe da commentare.
Lala Mustafà, bosniaco musulmano
 Il nostro Eroe è anche un cristiano di cui la chiesa d'oggi occulta il ricordo, aiutata dal fatto che la chiesa di quel tempo, non ci pensò proprio a beatificarlo, pur essendo Egli morto da martire e testimone della fede.
Chi assistette al supplizio dirà poi che le Sue ultime parole, mentre lo spellavano vivo, legato a una colonna, furono di perdono per i suoi carnefici "Signore perdona loro, che non sanno quello che fanno!" e fu sentito anche mormorare l'inizio del Miserere, prima di tacere per sempre. Non bastasse questo, la sua testa spiccata dal busto, nelle notti seguenti, riportarono i superstiti che brillasse come di luce propria.

Troppo scomodo anche per la chiesa francescana che predica l'accoglienza a tutti i costi e invita milioni di musulmani ad accomodarsi da noi.. e per la chiesa di allora, che vedeva in Venezia uno stato geloso della propria autonomia nel campo temporale e  quindi un naturale avversario in campo politico.
Quindi lo ricordiamo noi, in quanto Veneti indegni eredi di tanto Esempio, e che il Suo sacrificio ci sia di guida, consapevoli della nostra piccolezza, preghiamo perché da lassù, egli ci protegga e ci aiuti in questi tempi difficili.

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