LE DUE COLONNE DI PIAZZA GRANDE A VICENZA

di Luciano Parolin 

Il 4 ottobre 1831 Don Guzzani sacerdote della chiesa di San Giacomo in Riale, scriveva preoccupato al Podestà Andrea Valmarana sullo stato della chiesa e dei quadri che subivano danni irreparabili per la presenza di ratti, pipistrelli e altro che “in più luoghi hanno lacerato i quadri a tela che compongono il soffitto” La spesa occorrente per riparare il tutto  risulta di Lire 52,86, si invoca l'autorizzazione a procedere.

Il Podestà gira la supplica al delegato Governativo Austriaco Pasqualigo.

Pochi giorni dopo il Podestà scriveva ancora al delegato Imperiale Pasqualigo per riposizionare il leone di San Marco mancante da tempo dalla sua sede, la colonna di Piazza dei Signori. Le colonne in Piazza dei Signori, simbolo della dedizione a Venezia, sono state erette in tempi diversi.

La colonna di San Marco nel 1464, il Leone  marciano fu installato nel 1473, nove anni dopo. Il Leone ha il libro aperto in segno di pace, era ricoperto da una patina d'oro, per indicare ai forestieri che si trovavano a Vicenza Città dell'oro. Il leone fu scolpito dal lapicida Antonio da Milano. Il 5 ottobre 1509, scoppia la guerra tra l'Impero e Venezia, Leonardo Trissino  simpatizzante per l'imperatore Massimiliano, assoldati di propria iniziativa un pugno di uomini, favorito dai nobili s'impadronì di Schio, Vicenza e Padova, atteggiandosi a vicario imperiale. Il 5 giugno alle ore 21 entrà a Vicenza al suono delle trombe, abbatte il Leone  sopra la colonna di Piazza.

Nel 1797, con l'avvento di Napoleone i giacobini Vicentini, rimuovono dalla colonna il Leone.

Nel 1640 fu eretta la colonna del Redentore che regge in mano il mondo.

Stemmi e fregi ornano la base esagonale delle colonne

31 dicembre 1831- Il podestà Valmarana scrive al Delegato sullo stato del leone depositato ai     magazzini comunali “ essendo questa scultura di buon scalpello, per cui merita di essere conservata, seguendo il desiderio di alcuni cittadini, s'invoca la concessione di restituirlo al suo posto, sopra la colonna, ad ornamento di questa piazza. Pensiamo che la domanda possa incontrare la compiacenza della Cesarea Regia Delegazione pertanto si attenderanno le analoghe autorizzazioni”

                                                                                                                                       Pasqualigo

Ottenuto il permesso di rimettere il leone sulla colonna, le autorità ne rimandarono l'attuazione per molti anni, sino ai primi mesi del 1863 quando, fu chiesto ai padri di Monte Berico l'utilizzo di un carro speciale col quale si trasportavano da Chiampo i massi per la costruzione del campanile e con il quale si trasportarono i marmi per lo zoccolo a base esagonale della colonna, il tutto ad opera dello scultore Giuseppe Groggia. L'ing. Luigi Dalla Vecchia in una sua relazione sul “pieno restauro del Leone”ci informa dettagliatamente.  Il 23 maggio 1863 lo scultore Groggia,   presentava all'Amministrazione una “fattura” per alcune addizionali relative al ricollocamento del Leone sulla piazza Maggiore rilevando che in questo restauro erano state aggiunte delle parole non previste nel preesistente contratto come ad esempio le lettere incise sulla base del Leone, cioè Eretto MDXX  (1520) –  Demolito MDCCXCVII ( 1797)– Riposto MDCCCLXIII (1863) In totale 44 lettere, che, calcolate per 9 (nove) soldi ciascuna, considerando la difficoltà operativa, importano la somma di 3,96 fiorini.

Con la modifica dell'art.3 del contratto lo scultore Groggia Giuseppe, si assumeva l'incarico per il restauro el Leone, del basamento, delle gambe e altra parte mancante. Le estremità della coda mancavano. Per le sicurezza e solidità alcuni lavori furono proposti in zinco, con artefice Valentino Porto, ma con contratto a carico dello scultore signor Groggia.

http://vicenzavogue.weebly.com/le-due-colonne-di-piazza-grande.html

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