IL PATTO TRA ITALIA E CHIESA ROMANA IN CHIAVE ANTI INDIPENDENTISTA

I VESCOVI COME I PREFETTI GARANTISCONO LO STATUS QUO.
Col concordato mi pare chiaro quello che è successo e succede. Lo stato garantisce privilegi e l'otto per mille in cambio la chiesa controlla il nord est e reprime la memoria marciana indissolubilmente legata alla nostra indipendenza.
Il 25 aprile da veneto mi aspetterei gonfaloni dappertutto, almeno come a Siena per il palio con le chiese imbandierate nelle contrade, invece nulla o quasi. Non solo.. ci hanno pure mandato un prefetto, pardon.. un Patriarca di Genova e pochi, pochissimi veneti hanno capito il messaggio.
Poi i segnali forti, in questi anni... quando morì Bepin Segato ì, l'ambasciatore dei Serenissimi, ci ha fatto togliere pure il gonfalone dalla bara. Più chiaro di così... in pratica la chiesa veneta ha cessato di esistere e l'apparato ecclesiale vigila perché non rinasca in senso nazionale.
I vescovi come prefetti romani, appunto, e purtroppo di un altro Paolo Sarpi cattolico, nessuna traccia.
Li troviamo di nuovo alleati nella scellerata politica mondialista immigrazionista, ma questo è un quadro più ampio e forse ancora più grave.
Ben diversa pareva la dottrina cattolica di Benedetto XV all'inizio della Prima Guerra mondiale: Egli in un discorso volto a scongiurare il conflitto, parlò chiaramente di Diritto dei Popoli all'autodeterminazione.
Vedi a questo link https://dalvenetoalmondoblog.blogspot.it/2017/07/la-chiesa-cattolica-e.html

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