QUANDO A RACCOMANDARE ERA CANOVA (pro bona causa)

la gipsoteca, costruita a Possagno dal Canova
di Giancarlo Cunial
Allora, deve essere andata pressapoco così: il cugino di Antonio Canova, Giovanni Zardo, soprannominato "fantolìn", di Crespano, aveva un figlio (Luigi) in età di leva.
Il distretto militare austriaco di Treviso, competente per il territorio di Crespano, chiama Luigi Zardo alla visita di Leva per la normale procedura di incorporamento.
Giovanni Zardo, il padre, impegnato nelle delicate operazioni di costruzione del Tempio di Possagno, per incarico (direttore dei lavori) dello stesso Canova, ha bisogno di quel ragazzo perché due mani in meno in un cantiere complesso e difficile come quello di Possagno sono una perdita grave.
Si rivolge allora a mons. Giovanni Battista Sartori, fratello e segretario di Antonio Canova, che si rivolge al dott. Giambattista Marzari, professore e presidente dell'Ateneo Veneto, l'illustre accademia di lettere, scienze e arti, per chiedergli di intercedere presso le autorità militari trevigiane perché facciano stare a casa dal servizio militare il giovane Luigi Zardo....
Arriva, dopo alcuni mesi, all'inizio del 1822, il congedo.
A quel punto, Canova firma una lettera di ringraziamenti a Marzari per i buoni uffici (si diceva così, vero?) prestati al buon esito della cosa....
Ecco il testo della lettera che ho trovato in vendita in Maremagnum e che ho completato nella trascrizione:

Roma, 30 marzo 1822

Al Chiarissimo Signore il Sig. Cav. G. Batta Marzari Presidente dell' Imperial Regio Ateneo di Treviso",
"Sono venuto a sapere ch'Ella, con la solita sua cortesia, ha voluto prestarsi ad usare qualche favorevole uffizio a mio cugino Fantolin, nell'occasione che si recava ne' mesi scorsi frequentemente a Treviso, per motivo di suo figlio Luigi, soggetto alla coscrizione.
Mi credo in dovere di manifestarle i sensi della mia gratitudine per tutte le cure amorevoli ch'Ella si è compiaciuto di avere in pro del detto mio cugino e la fo certo che terrò memoria verissima di questo nuovo testimonio della sua benevolenza ed amicizia.
Si va approssimando il tempo del mio ritorno a codeste parti, e mi rallegra il pensiero di dover rivedere quelle persone che tanto interessano il mio cuore.
Mi confessi la sua stima e mi creda con tutta la considerazione e il rispetto

Di Lei Obb.mo Servitore
Antonio Canova

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