L'ALTRA CAMPANA SUGLI SLOVENI VENETI

QUANDO PUBBLICAMMO il primo articolo https://dalvenetoalmondoblog.blogspot.it/2017/05/veneti-e-sloveniun-popolo-unico-le.html
di fonte slovena, nel giro di pochi giorni ci rispose l'amico De Angelini, istriano di stirpe, che contestò quanto era affermato e noi riproponiamo, nell'interesse della verità.  Personalmente ho più di qualche dubbio sulla bontà delle traduzioni in base allo sloveno, che a volte trovo forzate. Mi ricordo di un EKVO che era presente su una lamina votiva raffigurante un EQUUS (cavallo peri latini) bellamente scomposto dal traduttore sloveno, in cerca di affinità linguistiche improbabili. Ecco comunque quanto scrisse l'amico:

Girano in internet strane teorie sul fatto che i Venetici siano una popolazione proto-slava o meglio proto slovena:

http://www.lintver.it/storia-vicendestoriche-iscrizionivenetiche.html
lo strano che teorie simili siano accettate supinamente da alcuni veneti attuali, per contribuire ad aprire ad alcuni di loro gli occhi, fornisco qui di seguito alcuni elementi di riflessione:
Intanto è bene notare che lo stesso sito dal quale è tratto quell'articolo presenta una storia delle migrazioni slave nella regione totalmente diversa:
http://www.vallidelnatisone.com/storia-vicendestoriche-linguecantarini.html
http://www.vallidelnatisone.com/storia-vicendestoriche-veneticeltiromani.html
http://www.vallidelnatisone.com/storia-vicendestoriche-longobardislavi.html

Se serve qualcosa di più approfondito, allora c'è Rajko Bratož, "Gli inizi dell'etnogenesi slovena: fatti, tesi e ipotesi relativi al periodo di transizione dall'eta antica al medioevo nel territorio situato tra l'Adriatico e il Danubio", in "La cristianizzazione degli Slavi nell'arco alpino orientale", Roma-Gorizia, 2005.
Riguardo alla genesi della teoria "Veneto-Slovena", c'è questo riassunto, fatto da un tizio sloveno propugnatore della stessa teoria:
http://www.europaveneta.org/img/areadialogo/Sloveni.pdf

Faccio notare che gli inventori di questa teoria sono Jožko Šavli, un economista, Matej Bor, un poeta appassionato di linguistica and Ivan Tomažič, un prete. In pratica, tre dilettanti.
Ecco poi un esempio di come hanno lavorato i panslovenisti-panvenetisti.
Una delle iscrizioni di Valle di Cadore presenta il seguente testo:

EIK GOLTANOS DOTO LOUDERAI KANEI
Secondo il linguista G.B.Pellegrini, il testo in lingua latina dimostrerebbe una certa affnità, e sarebbe il seguente:
HOC GOLTANOS ÉDOTO LIBERAE CARAE
La traduzione in italiano è: "Questo dono Goltano diede alla cara Libera (una divinità)".
Secondo invece i panslovenisti, sarebbe da intendersi un paleosloveno il testo in lingua venetica sarebbe da trascriversi come segue:
EJ K GOLTANOS DO TOLO UDERAJ KANJEJ
La traduzione in sloveno sarebbe questa:
EJ KO GOLTNEŠ DO TU-LE, UDARI PO KONJIH
Che significa: "Ehi, quando ingurgiti sin qui colpisci i cavalli!"
Ognuno può capire da sé a quale delle due versioni dare più credito.

Gianclaudio De Angelini (se non è lui l'autore, me ne scuso ma certo me lo deve aver inviato lui il materiale)

Aggiungo per portare altri argomenti al dibattito che Giacomo Devoto, insigne studioso linguista italiano, faceva derivare latini e veneti dal Centro Europa, proprio per le loro affinità linguistiche.



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