INTERVISTA A FLAVIO CONTIN SUL CORRIERE DEL VENETO

"Sono ancora sotto processo e il 15 maggio sarà un'udienza fondamentale a Brescia. sono ancora in lotta per la Patria contro lo stato usurpatore, non mi professerò mai colpevole, ci mancherebbe!"
Volevate liberare ancora una volta Venezia? (Contin fa anche il nome del delatore)
Si, anche se sapevamo che quanto compiuto il 9 maggio era irripetibile. Questo secondo tentativo sarebbe stato meno clamoroso, ma dovevamo provarci per risvegliare ancora la coscienza dei veneti.
Sapevamo che le possibilità di fallire erano altissime.
Ci hanno tradito finti colleghi veneti e lombardi, come ad esempio Sergio Bortolotto, il capo della cosiddetta Polisia Veneta.
L'autonomia del Veneto è un progetto irrealizzabile?
Abbiamo fatto passi in avanti, merito anche di quel 9 maggio 1997, sul fronte della consapevolezza del popolo veneto.
Politicamente è stato un continuo fallimento e lo sarà anche il referendum di Luca Zaia, oltre ad esser esemplicemente consultivo si troverà davanti il muro di uno stato centralista, che ha già preso tutte le contromisure necessarie a negare un nostro diritto sacrosanto.

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