GLI ALPINI, EREDI DELLE CERNIDE DI MONTAGNA DELLA SERENISSIMA

di Dino Raro 
Cenni storici sulle truppe alpine
adunata Treviso 2017


Regio Decreto n°1056 del 15 ottobre 1872 questa è la data di istituzione del corpo degli Alpini.

Il concetto di difesa del territorio del regno d'Italia, dopo l'annessione della Venethia nel 1866, partiva dal presupposto che le Alpi non erano terreno ideale per operazioni di guerra pertanto si doveva attendere il nemico in pianura e affrontarlo in massa in battaglie campali.

E' stato il generale Agostino Ricci che per primo pensò di approntare delle truppe, destinando inizialmente reparti di bersaglieri, da addestrare in montagna. I compiti erano più che altro di intercettazione e rallentamento del nemico lungo le vallate per permettere l'organizzazione della difesa in pianura. Senza addentrarmi oltre nello studio e nelle tesi di quel tempo voglio solo ricordare che negli anni successivi la difesa dei confini, ad iniziare proprio delle montagne più scoscese, divenne l'obiettivo principale ed inderogabile.

Diversi responsabili di strategie militari del tempo, come il generale Ricci, il capitano Peruchetti e altri militari e politici, convennero che il reclutamento nelle zone di residenza fosse un pregio per svariati motivi: immediata disponibilità in zona dei reparti, vicinanza delle truppe alle famiglie, conoscenza dei luoghi, senso di solidarietà, fratellanza, abnegazione , resistenza fisica e caparbietà delle genti di montagna e non ultimo rispetto e amore per la natura. Tutte motivazioni più che valide nel caso quei soldati avessero dovuto effettivamente difendere i propri cari e i propri beni da un qualsivoglia nemico.

Resta il fatto che, anche allora, coscientemente o incoscientemente, tali valutazioni riportarono al ricordo delle antiche Cernidi dell'Altopiano dei Sette Comuni o quelle Cadorine, per citare degli esempi. Si conoscevano l’organizzazione ed i compiti dei “Landesschützen” tirolesi, truppe scelte preposte alla difesa dei confini montani del Tirolo, si ricordavano le imprese dei „Volontari Cadorini” di P.F. Calvi del 1848 a difesa della loro terra e della la Serenissima Repubblica di S.Marco di Daniele Manin, contro gli austriaci.
Il Corpo degli Alpini fu creato a difesa del territorio dalle stesse genti che vi abitavano.

Nati per difendersi da ipotetici attacchi sui ghiacciai e sulle vette delle Alpi, gli Alpini ebbero il “battesimo del fuoco” in terra straniera sulle roventi terre africane, nelle campagne di Eritrea del
1887 e del 1896. Il 1 marzo 1896 il Primo Battaglione Alpini d'Africa di 1046 unità lasciò sul campo 954 corpi, 92 i sopravvissuti...

1911 gli alpini parteciparono alla guerra Italo–Turca
1915-1918 88 battaglioni e 66 gruppi di artiglieria da montagna per un totale di 240.000 alpini mobilitati.
ufficiali, sottufficiali e alpini morti 24.876, feriti 76.670, dispersi 18.305.
1936 vengono inviati in Etiopia contro le truppe di Hailé Selassié
1940 Alpi Occidentali
1940 al 1942 Grecia
1941 al 1943 in Jugoslavia
1942 al 1943 Russia

nati per difendere i confini sono stati mandati a portare guerra in terre lontane...


1961 dal giugno di quest'anno gli alpini furono impiegati massicciamente, assieme ad altre forze di polizia per reprimere in Alto Adige gli „atti di terrorismo” diretti contro la Repubblica Italiana (alpini contro fratelli alpini).
Innumerevoli, inoltre, le campagne e missioni all'estero di truppe alpine che per motivi di spazio e tempo non riporto, ma rimando per un resoconto esaustivo al sito http://www.truppealpine.eu/storia/dislocazioni.asp

Mi preme sottolineare in questa breve e contraddittoria storia degli alpini:

che la prima decorazione non venne conferita per una battaglia, ma per un atto di solidarietà umana nei confronti della popolazione civile: il Battaglione Alpini Val Stura, la notte del 19 agosto 1883 accorse e spense un furioso incendio sviluppatosi nell'abitato di Bersezio CN.

Ed è doveroso ricordare il primo intervento degli Alpini da parte della 14 Compagnia Alpina di Pieve di Cadore., nel luglio del 1873 a favore della popolazione dell'Alpago colpita da un grave terremoto.

Che strana la Storia!
Persone formate per la guerra che iniziano „la loro storia” distinguendosi con atti di solidarietà umana.
Ricordo solo alcuni degli interventi di solidarietà, aiuto ed assistenza degli Alpini sul nostro territorio:

1905 terremoto in Calabria
1908 terremoto di Messina
1923 Gleno crollo della diga
1963 Vajont
1966 alluvione Polesine e nord Italia
1976 terremoto del Friuli l'ANA riceve la medaglia d'oro al merito civile
1980 terremoto dell'Irpinia
1985 la frana di Stava
1987 l'alluvione della Valtellina
1994 alluvione del Piemonte
1997 terremoto Umbria e Marche
2000 alluvione in Piemonte e Valle d'Aosta
… terremoto in Molise....

Momenti tragici dove gli Alpini hanno „tirato fuori” il meglio di sè stessi al servizio degli altri.
Attualmente gli alpini in forza al Comando Truppe Alpine ammontano a circa 9.500 uomini di cui 526 sono donne assegnate adeguatamente in tutti i reparti.
Con l' esercito interamente professionale e volontario, gli alpini, corrono il rischio di perdere la loro caratteristica principale – ossia “l’alpinità” – che nasceva dalla coscrizione obbligatoria su base regionale e dal retroterra alpinistico maturato nelle consuetudini quotidiane dei singoli componenti.

L'abolizione del criterio di reclutamento regionale che invece fu alla base della costituzione delle Truppe Alpine. 
Attualmente i giovani volontari, arruolati nelle truppe alpine, sono in prevalenza provenienti dalle regioni del centro-sud e, anche se stanno facendo il loro dovere con molta serietà, impegno e coraggio, si teme che in futuro non sarà più possibile avere reparti con un alto contenuto spirituale, coscientemente motivati e ricchi di quella antica cultura montanara che ha concorso a dare l’impronta all’uomo “alpino”.

La prima Adunata nazionale degli Alpini ebbe luogo il giorno
6 settembre 1920 sul Monte Ortigara

per ricordare e onorare il sacrificio di migliaia di alpini morti su quelle montagne.
Chiedo agli amici Alpini : 97 anni dopo, l'adunata di Treviso 2017 è ancora nello stesso spirito di quella del 1920?
Che significato date a questo tricolore, così ostentatamente imposto da apparire una strumentalizzazione a fini politici?
Credo che un pensiero approfondito, che vada oltre la superficialità, sia doveroso per tutti, nel sano principio della dialettica

per riflettere...

per capire...

per guardarsi negli occhi.

La storia ci ricorda che il sentimento alpino porta alla solidarietà ed alla fratellanza, quello che gli alpini respirano ed esportano...

Guerra, distruzione, morte, sofferenze quale sete di potere, conquista, sopraffazione, non sono sentimento alpino.

Dal 1866 alla fine del secolo il tricolore ha provocato l'emigrazione di 1.300.000 veneti, un terzo della popolazione. Ciò ha causato impoverimento e pellagra che prima dell'unità d'Italia non esistevano.

Il „tricolore” ha tradito l'alleato, l'Austria, con la quale aveva un patto di non aggressione fino al giorno prima della dichiarazione di guerra, quindi l'Italia non ha „difeso i confini” bensì ha aggredito l'alleato.
La guerra che „si è combattuta” su queste terre è servita a uccidere intere generazioni, ha mandato a morire soldati poco più che ragazzini. Ricordate la classe '99?
Tutto ciò doveva servire a tagliare la memoria storica di ciò che era rimasto della tradizione e della cultura del popolo veneto dopo l' emigrazione.

Ma, al tricolore, non è bastato. Dopo „l'unificazione” fatta col sangue non era ancora sazio, doveva mettere gli italiani, gli uni contro gli altri, per averne il controllo. E ci è riuscito con la seconda guerra mondiale.

Ora quel tricolore ci sta rubando la ricchezza che solo noi veneti abbiamo saputo creare. Fa morire le nostre aziende, le nostre banche, ci ruba i nostri risparmi, vuole rubarci le nostre case, ci vuole togliere il lavoro e con esso la dignità. Ci ruba i nostri sogni e ruba il futuro ai nostri figli.

Gli Alpini sono morti per „questa bandiera”?

Onore ai morti, ma noi siamo ancora qui e siamo vivi! Ed abbiamo un'altra bandiera!

Dino Raro




dati ed informazioni di questo articolo sono riprese dal sito:

http://www.truppealpine.eu/storia/storia.asp

http://www.truppealpine.it/Storia%20degli%20alpini.htm

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