LA VENETIA ORIGINARIA E I COLLEGAMENTI EUROPEI

I Veneti della Paflagonia non scelsero casualmente di dirigersi verso la Venetia adriatica; erano consapevoli di trovare in quei lidi che conoscevano una presenza nazionale veneta. L'alto adriatico ebbe funzione di terminal tra il Baltico, il centroeuropa ed il mediterraneo per le vie dell'ambra, ed altre vie gia nelle prime fasi dell'Etá del Bronzo, delle quali i Veneti avranno il monopolio.
Fino a pochi anni fa si pensava che l'uso della metallurgia fosse un'innovazione diffusasi dall'oriente verso l'Europa. Recenti studi indicano, invece, che la produzione metallurgica si costituí in modo autonomo in aree europee ricche di minerali; nell'Età del Rame (3500-2200 a.c.) l'oro, il rame e l'argento venivano lavorati con maestria nell'Europa centrale e nelle regioni a nord est delle Alpi, con movimenti di persone e merci su ampia scala.
A partire dall'Etá del Bronzo Antico si assiste ad un cambiamento della qualitá della vita epocale, con la fioritura di culture socialmente ed economicamente molto avanzate; si affineranno le tecniche metallurgiche, della ceramica, della medicina, la pratica dell'agricoltura e si assisterá ad un incremento dei commerci, attraverso la sempre maggior frequentazione delle vie transnazionali dell'ambra, del sale, dello stagno, del bronzo, ecc.(5).
Le migrazioni dei Veneti precederanno quelli di altri popoli come i Celti, i Germani ed altri.
La cultura di Lausitz, frutto di un processo unificatore di diverse culture locali, si diffuse innanzitutto in Boemia, in Slovacchia, in Ucraina occidentale ed in Moravia.
In Boemia nel 1800 a.c. circa si affermó la florida Cultura d'Aunjetitz, che si propagherá in tutta la Cechia, la Slovacchia, la Polonia, la Germania, l'Ungheria, l'Austria, la Slovenia, nei Balcani, in Anatolia e nella futura Venetia. Mercanti provenienti dal centroeuropa continueranno ad arrivare nella nostra terra, portando assieme alle mercanzie ricordate la loro cultura materiale e spirituale e preparando l'arrivo dei Veneti, popolo formatosi nell'humus della successiva Civilta Lusaziana - nata nel territorio tra la Polonia, la Cechia e la Germania orientale - nell'etá del Bronzo Medio (1500 a.c.).
Dal 1200 a.c. circa una migrazione di Veneti si sposterá in varie direzioni d'Europa, anticipata nel Veneto di almeno 150-200 anni da avanguardie venete di mercanti, artigiani, ecc.; le ultime indagini di paletnologia, infatti, hanno dimostrato che a partire dalla fine dell'Etá del Bronzo Medio (1400-1350) e per tutto il Bronzo Finale (1200-1000) le necropoli delle Terramare del Veneto erano caratterizzate dalla pratica esclusiva dell'incinerazione, con ossuari in ceramica contenenti i resti cremati dei defunti. (G. Leonardi - Universitá di Padova a. a. 1999-2000)
tomba a tumulo in Polonia, del tutto simile ad esempio a quelle di Mel (Bl)
I Veneti costituirono la piú antica nazione d'Europa e vengono considerati come i portatori della Civiltá dei Campi di Urne (G. Devoto, H. Krane, ecc.); la cremazione dei morti é comunque solo l'aspetto piú evidente della loro nuova concezione della vita e dell'aldilá, della nuova religione. Se si paragonano i reperti archeologici di cultura materiale dei Veneti lusaziani (polacchi) e dei Veneti della Venetia et Histria, cosí come la struttura sociale, le credenze religiose e l'economia, i risultati sono sorprendenti dando ragione alla scuola storica polacca, agli studiosi sloveni giá citati, e ad altri ricercatori nel sostenere un'origine comune centroeuropea.

Mariarosaria Stellin  EuropaVeneta

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