LA BUONA IMMIGRAZIONE DI SPECIALISTI FAVORITA DALLO STATO VENETO

Accanto a una politica di strettissimo controllo delle frontiere, con verifiche capillari dei "foresti" sbarcati da navi o arrivati dai confini della Terraferma, Venezia incoraggiò l'ingresso di artigiani capaci di impiantare bottega o industrie vere  e proprie, inglobandoli nelle varie "scole" di "arti e mestieri" al pari dei sudditi veneti. 
" I motivi dell'emigrazione degli artigiani erano vari. C'era una attrazione economica  e la prospettiva di una carriera più soddisfacente. altre volte fuggivano da persecuzioni politiche e religiose. Ma per arrestare questa emorragia, gli stati avevano anche varato una serie di norme, Venezia stessa lo aveva fatto, ad esempio, per i vetrai. ma aveva anche posto in essere una serie di leggi che prevedevano una quantità di incentivi, condizioni economiche particolarmente favorevoli, privilegi ed esenzioni per attirare portatori stranieri di nuove tecnologie.
A Venezia, la popolazione e le varie organizzazioni di arti e mestieri erano ostili all'arrivo degli stranieri artigiani; gli statuti delle corporazioni proteggevano l'industria locale. Era quindi necessaria una speciale lettera di protezione per consentire loro di svolgere la loro attività... Se gli inventori stranieri entravano in conflitto con le corporazioni, erano le Magistrature competenti in materia a dirimere le controversie e qualche volta l'artigiano straniero riceveva addirittura i favori della repubblica, fino a far adottare i suoi metodi di autorità.
Poteva succedere in pochi casi che l'interferenza con le precedenti industrie fosse grave, sicché essi dovevano concentrarsi solo su manifatture nuove e non praticate nella città. Ma generalmente i nuovi arrivati dovevano insegnare le nuove tecniche agli artigiani locali. Gli stranieri erano tenuti comunque sotto controllo, e la qualità del loro lavoro costantemente controllata. Le autorità proteggevano e favorivano in ogni modo l'importazione di nuova tecnologia poiché le nuove manifature portavano nuovo sviluppo. "

da B. Berveglieri, inventori stranieri a Venezia. 
Istituto veneto di Scienze, Lettere e Arti. 



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