IL LEONE A GRADISCA, SIMBOLO IMPROPRIO DI ITALIANITA' E QUELLO DI GORIZIA

Riposizione del Leon a Gradisca
Il fascismo proseguì ed ampliò l'operazione di 'impossessamento' del simbolo marciano, senza tuttavia condividerne i valori ei contenuti, agendo, nei confronti delle popolazioni confinarie, in maniera oppressiva,volta ad inglobarle in un processo di italianizzazione fittizia e obbligatoria.  
In questo contesto si inquadrano i tanti leoni ripristinati nelle città della Venezia di Terra (suscitando l'entusiasmo dei veneti, questo dobbiamo dirlo a loro onore) e anche in luoghi dove non erano mai stati, come sul castello di Gorizia, che fu sempre imperiale.
Quindi il Leone diventò simbolo di italianità improprio, amato dagli italiani, odiato dagli slavi, immemori, gli uni e gli altri, del vero senso di questo simbolo di valori universali di pace e convivenza, che esso rappresentò per secoli.Riproponiamo qui, il Leone di Gradisca, fortezza a suo tempo veneta posizionato davanti a una folla entusiasta e commossa, e quello di Gorizia, imposto in una posizione  che non lo aveva mai accolto.
QUESTO E'VERO, ma... c'è un ma che ne giustifica la presenza . Gorizia fu veneta per un anno e i veneti lo avevano già messo nel magazzino del castello, per posizionarlo dove ora si trova.

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