IL LEONE CON LA LINGUA FUORI

Un amico me ne chiedeva il significato, riferendosi a un Leone di Porto Buffolé, e io pensavo erroneamente a un modello preso in Dalmazia. Ecco invece quanto scrive uno dei massimi esperti con una mia osservazione finale:

Appare il leone di San Marco che sembra fare uno sberleffo

AVIO.Una curiosità, non un'anomalia. Fino ad ora, almeno in Trentino, non si era mai vista una rappresentazione del leone di San Marco con la lingua fuori. Ma in Veneto e in Friuli, come conferma Alberto Rizzi, veneziano, uno dei massimi studiosi del leone alato, di rappresentazioni simili ce ne sono. «A prima vista può sembrare uno sberleffo, ma cosi non è. Il leone con la lingua estroflessa fa parte dell'iconografia gotica, poi scompare» conferma il professor Rizzi. «Lo abbiamo visto in molte altre rappresentazioni in immagini e in affreschi trovati in zona: era soltanto un modo di rappresentare il leone di San Marco nel'400, poi la lingua estroflessa scompare. Non c'è un'interpretazione da dare, sarebbe falsa: solo il leone di San Marco veniva, in alcuni casi, rappresentato cosi» assicura Alberto Rizzi.
Aggiungo però che in questi giorni, uno studioso di tradizioni religiose e del mondo classico di cui seguo il blog, faceva notare come l'immagine di una divinità etrusca, avesse la lingua fuori, a sberleffo, per scongiurare la mala sorte. E credo che coscientemente o meno, quello fosse il significato del Leone sbeffeggiante, forse verso il nemico che insidiava i confini. Sia in Dalmazia (pensiamo al Turco) che nel nord nei confronti degli imperiali, con cui le tensioni erano frequenti. 

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