I SERENISSIMI E IL RIPRISTINO DELLA PATRIA VENETA

Un interessante contributo del prof. Paolo Borsetto

Sul campanile di S. Marco la bandiera della Serenissima ha sventolato LIBERA, non importa per quanto tempo, per la terza volta il 9 maggio 1997


Il gruppo dei Serenissimi era composto da :

Giuseppe Segato
Gilberto Buson
Cristian Contin
Flavio Contin
Antonio Barison
Luca Peroni
Moreno Menini
Fausto Faccia
Andrea Viviani


O Signore Iddio concedi a Venezia
di dominare per cielo e per terra.
Concedi, o Signore, che il
Gonfalone del tuo evangelista
possa sventolare
libero e solo
su tutte le terre di S. Marco.
L'art.2 della L.n.340/1971 della Regione Veneto (riconosciuta dallo Stato italiano) sancisce:
"L'Autogoverno del Popolo Veneto si attua in forme rispondenti alle caratteristiche e tradizioni
della sua storia. La Regione concorre alla valorizzazione del patrimonio culturale e linguistico
delle singole comunità."

Il 25 ottobre 1977 il Presidente della Repubblica promulgò la legge n.881 che ratifica e rende ese-
cutivi nella Repubblica Italiana il "Patto Internazionale relativo ai DIRITTI ECONOMICI SOCIA-LI E CULTURALI" ed il "Patto internazionale relativo ai DIRITTI CIVILI E POLITICI" emanati
dalle Nazioni Unite nel dicembre 1966 e già in vigore internazionalmente da|1976.
Detti patti riconoscono il diritto di Autodeterminazione di tutti i popoli e sanciscono:

"Parte Prima
Articolo - I1- Tutti i popoli hanno il diritto di autodeterminazione. In virtù di questo diritto, essi decidono libe-ramente del loro statuto politico e perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale, e 
e culturale.
2- Per raggiungere i loro fini, tutti i popoli possono disporre liberamente delle proprie ricchezze e
delle proprie risorse naturali, senza pregiudizio degli obblighi derivanti dalla cooperazione econo- mica fondata sul principio del mutuo interesse, e dal diritto internazionale. In nessun caso un po-polo può essere privato dei propri mezzi di sussistenza.
3-Gli Stati parti del presente Patto, ivi compresi quelli che sono responsabili dell'amministrazione dei territori non autonomi e di territori in amministrazione fiduciaria, debbono promuovere l'attua- zione del diritto di autodeterminazione dei popoli e rispettare tale diritto, in conformità delle dispo- sizioni delle nazioni unite.
La Repubblica italiana nel 1966 con il trattato di Maastricht, si è impegnata a rispettare tali leggi internazionali.
PACTA SUNT SERVANDA
Il riconoscimento giuridico dell'esistenza del Popolo Veneto è già stato sancito fino dal 1866 da parte della Francia.
Il trattato di pace di Vienna del 3 ottobre 1866 recita:
Omissis
S.M. L'Imperatore d'Austria, avendo ceduto a S.M. L'Imperatore dei Francesi il Regno Lombardo veneto: S.M. L'Imperatore dei francesi dal canto suo, essendosi dichiarato pronto a riconoscere la riunione del detto regno Lombardo veneto agli Stati di S. M. il Re d'Italia sotto riserva del consenso delle popolazioni debitamente consultate.
I concetti di nazione, appartenenza ad una etnia, e di patria, riferimento al pater o alla stirpe, non hanno un valore di carattere politico, ma si ritrovano nel concetto di gens.
La Repubblica Veneta fu una Città-Stato, prima come Comune Venetiarum, con una sua civiltà, poi come Repubblica oligarchica. Non fu mai come dice Feliciano Benvenuti Stato-Nazione. 
Grazie alle sue lagune Venezia e alla Serrata del Maggior Consiglio rimase per secoli libera da tiranni di dentro e di fuori.
Nel 1452 Giorgio da Trebisonda dava una giustificazione ideologica della struttura della Città Stato veneziana e Guicciardini scriveva “il più bello ed il migliore governo non solo de’ tempi nostri, ma ancora che forse avessi mai a’ tempi antichi alcuna città, perché partecipa di tutte le spezie de’ governi, di uno, di pochi, di molti”. 
La Repubblica di S. Marco, nell’ambito della espressione geografica Italia,  non aveva il concetto di Nazione Veneta ma tale concetto veniva riservato ai popoli stranieri: i tedeschi,  i lucchesi, gli ebrei, gli albanesi, i dalmati, ecc.. ma ebbe il concetto di Patria dove l’elemento fondamentale era quello patronimico. 
Il 12 maggio del 1797 non vi fu la fine  dello Stato Veneto ma si cambiò la forma di amministrazione con la rinuncia al monopolio da parte degli aristocratici e la chiamata al governo della cosa pubblica dei migliori figli. Fu deliberata una trasformazione della struttura istituzionale, ma non la sua cessazione. Anche la forma rimase repubblicana modificata da aristocratica in democratica. 
L’8 gennaio 1798 l’ingresso delle truppe austriache portarono alla soppressione  della sovranità retta dai Municipalisti.
Non vi fu debellatio.
Il trattato di Leoben fu una vendita di “cosa” altrui, avvenuta tra due stati terzi. Vi è una im-possibilità giuridica di sopprimere uno stato per contratto tra terzi o per decreto amministrativo. L’Austria ricevette uno stato (La repubblica di Venezia) da chi non ne era titolare (Napoleone). Il trattato era segreto e quando Napoleone si accordò con l’Austria, la Repubblica di Venezia esisteva ancora come Repubblica Sovrana in forma istituzionale democratica. 
L’arrivo degli austriaci dell’8 gennaio del 1798 fu occupazione o comportò adesione ed una rinun-cia alla sovranità da parte degli organi istituzionali legittimi?
Non vi fu debellatio.
Il ritorno di Napoleone  nel 1806 fu un caso di debellatio?  
Vi era un governo Veneto in esilio ?
Con la repubblica di Manin  del 1848 vi è stata una cacciata dello straniero (Austria) e la ricosti-tuzione degli organi dello Stato Repubblica Veneta con tutti i suoi elementi costitutivi: Popolo, Territorio, Organizzazione.
Cosa è successo dopo il ritorno austriaco del 1849 ?
Vi è stata la rinuncia alla sovranità?
La caduta della Repubblica di Manin è stata provocata da una debellatio? 
Si è verificata una continuazione della forma istituzionale autonoma e sovrana seppure in esilio?
Nel 1866 se vi è stata debellatio chi l'ha subita? l’Austria o la Repubblica Veneta caduta sedici anni prima?
Nel 1866 dopo l'occupazione italiana i brogli del referendum sono stati coperti dalla prescriptio?
Gli anni intercorsi tra il ritorno austriaco del 1849 e l'arrivo degli italiani del 1866 sono niente per il diritto pubblico.
Il Veneto Serenissimo Governo può essere considerato alla stregua di un Governo in esilio?
La liberazione del campanile di S. Marco da parte dei “Serenissimi” ha effetti giuridicamente rile-vanti perché per qualche ora è stata ripristinata la legalità Marciana?

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