LA NAZIONE VENETA, COMPOSTA DA TANTE PICCOLE PATRIE. Francia ed Austria.

Anni fa, nel 2009 nacque una interessante discussione tra ambiente cattolico trazionalista veronese ed indipendentisti veneti, circa l'uso del testo scritto in veneto, del compianto Maestro Brunelli per il brano della Juditha Triumphas al posto del testo latino. L'amico Maurizio Ruggiero affermò che il concetto di Nazione (intesa come un blocco unitario forzato, che nega le identità locali) è cosa giacobina e quindi da respingere in toto. Ma affermando ciò, mi pare che anche lui incorra in un errore: e cioè quello di negare l'esistenza dell'idea di Nazione antichissima, composta da un popolo, con una identità comune, in ciò contraddicendo quanto la Bibbia, libro base e fondamento del Cristianesimo, afferma molto spesso.

Nella Bibbia si parla ad esempio di Ebrei, e chi può mai negare che esista, sia sempre esistita, la Nazione ebraica, composta a però sua volta da tante diverse tribù, ben dodici come i figli di Giacobbe. Nel contempo, e forse in tempi più antichi ancora... esistevano i Veneti, creati da Dio (chioserebbero gli autori dell'Antico e del Nuovo Testamento), a loro volta composti da tribù locali, governati da principi, che fondarono Ateste, Opitergium, Padua (Patavium), Vicetia, Adria, Feltre, Targeste... e via elencando. Un unico popolo, una Nazione quindi, non certo inventata dai giacobini, che inventarono invece lo stato moderno, che è altra cosa dalla Nazione storica: loro idearono quel Moloch che attualmente opprime ' i cittadini', con una struttura centralizzata che mai fu propria alla Repubblica marciana, la quale parlava e sempre parlò, di Nazione Veneta, riferendosi a quella antichissima, che San Marco aveva convertito al cristianesimo, e che Venezia rappresentava.

Era una Nazione veneta, composta, come la Nazione ebraica della Bibbia, di tante piccole Patrie, così chiamate anche nei documenti ufficiali (Nazione Bergamasca, Nazione Veronese) anche con lingue diverse, ma tutte componenti una famiglia unica e unitaria, quella veneta. Concludendo, possiamo parlare senza alcuna infamia, noi Veneti, di Nazione veneta, senza bisogno nè desiderio di riferimenti e concetti nati con la nefasta rivoluzione francese, all'ombra dei Lumi.

ps. Non è che le origini partenopee di Maurizio Ruggiero, lo rendano un poco refrattario alla tradizione della Terra che lo ha pur adottato da sempre? il culto dell'Austria imperiale, che fu un occupante e fu causa del mercimonio della nostra libertà, me lo fa sospettare. 
Vi fu un furto, perpetrato da Napoleone, ma anche un mandante, nella fattispecie fu la casa regnante austriaca, che sottoscrisse il trattato di Leoben.

Il trattato di Leoben, conosciuto anche con il nome di preliminare di Leoben, fu firmato il 17 aprile 1797 da Napoleone Bonaparte. Fu un accordo preliminare che conteneva numerose clausole segrete. Con queste clausole l'Austria avrebbe dovuto cedere il Belgio e la Lombardia alla Francia in cambio dei territori della neutrale Repubblica di Venezia, compresa Istria e Dalmazia: Venezia sarebbe sopravvissuta nei soli territori del Dogado. Il trattato fu confermato dal trattato di Campoformio, il 17 ottobre 1797, comprendendo però nello scambio la stessa Venezia, la cui Repubblica aveva cessato di esistere nel mese di maggio. (Wikipedia)

Commenti