LA MONETA DELL'ASSEDIO, VOLUTA DA MARC'ANTONIO BRAGADIN

I Bisanti, battuti durante l'assedio di Famagosta, tutti in rame e con la data 1570, recano al dritto l'impronta del leone di San Marco con la leggenda  a spiegazione dello speciale carattere della emissione; sotto la data. Al rovescio, in quattro righe, ; sopra un amorino (che accenna alle tradizioni mitologiche dell'isola cara a Venere), che implora il cielo per vendicare la perfidia dei turchi e sotto l'indicazione del valore BISANTE e le sigle o forse i segni convenzionali dell'officina monetaria o
dell'incisore. Di queste monete esistono parecchie varianti per la diversa punteggiatura tra le parole della leggenda; alcune recano la parola PRESSIDIO invece di PRAESIDIO. Da notare il loro aspetto piuttosto elegante, nonostante le eccezionali condizioni che accompagnarono la loro battitura e che non permisero certo d'indulgere a raffinatezze di conio.

Soffermiamoci un attimo sulla scritta: VENETORUM FIDES INVIOLABILIS. La Fede dei Veneti ... a cosa si riferiva il Bragadin? alla Fede in Cristo, certamente. Sapevano in ogni momento, loro, al di là degli interessi strategici di Venezia, cosa difendevano su quelle mura. Oggi, in una Europa imbelle, che rinnega le proprie radici, una simile frase non sarebbe più pronunciabile.
La Francia laica, figlia della Rivoluzione che ha ribaltato il mondo, sarebbe la prima ad opporsi. Figuriamoci... e così ci troviamo ormai in una situazione tragica e grottesca di una Europa attaccata dai mussulmani perché cristiana che rinnega e rifiuta la sua identità.

Altra nota riguarda quel "VENETORUM" che comprende una "famiglia allargata" dato che la truppa era composta da soldati provenienti anche da altre parti d'Italia, e la popolazione, che si batteva sugli spalti, era "grega", ma certamente si considerava "veneta" senza rinunciare alla propria identità. Possiamo qui capire quanto fossero universali i valori del Leone marciano, e quanto ancora oggi, la storia di Venezia appartenga non solo ai Veneti, ma sia un pilastro del mondo civile.

Commenti