A FAVORE DELL'AUTONOMIA DEL VENETO, un ìntervento dello storico Tomasutti

Massimo Tomasutti, storico:

La Cultura veneta (intesa come “modello globale”) si è secolarmente innestata ed ha interagito con i dati naturali del territorio in cui ha operato ed è stato proprio in virtù di questa secolare, incessante interazione culturale – e delle conseguenti capacità prodotte –, che i veneti hanno vissuto sviluppando proprie, “autonome”, caratteristiche particolari (mentali, culturali, fisiche, psicologiche). 
Una varietà interdipendente di “qualità” specifiche, dunque, che sono tutte confluite in un specifico modello culturale veneto. 
Ottenere l’Autonomia politica, ossia la “specificità” stessa del Territorio, significa, in chiave antropologica, porre le basi per riottenerne anche l’identità simbolica del Veneto, il “senso” stesso della sua esistenza storica; un “bene collettivo” che va oltre i meri vantaggi economici e fiscali che ne deriverebbero. 
L’identità Veneta, dunque. Un concetto certo sottile, sfuggente, complesso. Forse non è possibile comprendere quanto sia fluido, persistente, inafferrabile, il processo logico-affettivo dell’identità veneta, meglio di quanto abbiano fatto nei loro libri il sociologo Ulderico Bernardi – Paese Veneto (op. cit.,) – e lo scrittore Goffredo Parise – Veneto Barbaro di Muschi e Nebbie (Bologna 1987). Sfuggente ad ogni sua precisa definizione – verissimo -, ma l’identità delle comunità venete, e di ogni singolo individuo che in esse si ri-conosce, è talmente reale, effettiva, da risultare indistruttibile anche quando perde i suoi ancoraggi concreti (basti pensare agli immigrati veneti in Brasile o in Australia che tenacemente, orgogliosamente, conservano i riferimenti di lingua, costumi, legami con la propria terra d’origine). 
E’ molto significativo, perciò, che la Regione Veneto stia facendo il tentativo politico di ottenere da Roma la propria ‘specificità’ istituzionale dopo che per innumerevoli anni essa è stata recisamente (e scioccamente) negata. Riappropriarsi politicamente della propria Autonomia significherà, quindi, poter riuscire finalmente a ‘difendere’ meglio – come pure, in parte, la Regione ha già iniziato a fare -, la propria Cultura che è fatta anche, tra le altre cose, da una “lingua” antica, da una grande storia e da tradizioni secolari.

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