LE RUNE VENETE spiegate da Piero Favero

da "l'Alba dei Veneti" ed. Cierre
Tra le varie teorie sull'origine dell'alfabeto runico (latina, greca, germanica) quella che riceve maggior  consenso è quella nord italica od etrusca. Tuttavia,ufficialmente, si fa derivare l'alfabeto dei Veneti antichi in via indiretta da quello dei Greci calcidesi. E' utile a questo punto fare qualche precisazione. 
- I Veneti venivano chiamati Eneti dai greci, perché nel greco arcaico manca la V presente invece nel tardo venetico oltre che nell'alfabeto Frigio e presso i Wendi della Polonia. Infatti il segno grafico venetico della U è uguale a quello usato dai Wendi per il segno V che dunque hanno la V a differenza dei Greci calcidesi. 
- Nel Greco arcaico manca la consonante G, presente invece nei Veneti con una runa uguale a quella dei Wendi, che avevano una categoria di alfabeto a sè stante "il runico vendo".
- Come in genere le antiche lingue slave, ed in particolare nel runico vendo, nel venetico manca la consonante F, che viene sostituita dalla composizione VH,la lettera F c'è, al contrario, nel greco.
La formula grafica delle vocali mima sempre la forma delle labbra e del cavo orale nel pronunciare il suono.....
Dal noto alfabeto runico futhark si prendono le prime sei lettere e se ne studia la sequenza. Ne derivano delle interpretazioni magico simboliche che associano a ciascuna runa un'immagine dell'archetipo, una posizione degli arti, un albero o una divinità; si tratta di attribuzioni suggestive ma non dimostrabili. Le sacerdotesse vennero deputate alla scrittura, ma la tradizione racchiusa nelle rune è ormai andara perduta. 

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