LA MUSICA DEI PADRI VENETI. DUE STRUMENTI DESCRIVONO IL MONDO.

Di Piero Favero (L'alba dei Veneti, ed Cierre, nelle librerie E. 16)

Presso i Veneti è documentata la musica prodotta da concerto di lira e flauto di Pan (siringa), combinazione ideale,  tra strumenti a corda e a flauto: evidente infatti l'analogia tra le sette canne del flauto di Pan e le sette corde della lira. In epoca classica la lira era associata alla moderazione, mentre il flauto era associato all'estasi dionisiaca, sicché tra i Veneti antichi i due elementi antitetici trovavano l'armonia. 
La lira era formata da un corpo a forma di U, chiuso da una traversa che tendeva le corde. Lo strumento fu inventato del Dio Hermes, tendendo sette corde di budello di pecora, all'interno di un guscio di tartaruga; il suo rapace era l'immagine di una vita intermedia tra il Cielo e la Terra, la pelle tesa era il simbolo del sacrificio, e le due corna su cui erano montate le corde, rappresentavano il Toro celeste, 
Hermes donò poi la lira ad Apollo, e questi a suo figlio Orfeo,  che fu famosissimo per l'abilità musicale, tanto che al suono della sua lira le bestie feroci si addolcivano, e persino il Signore degli Inferi, Ade, lo supplicò di continuare a suonare. 

LE ANGUANE DEL FRIULI E DELLE DOLOMITI
Il poeta Ovidio narra il mito della e canta l'amore furioso di Pan - peloso, cornuto e con i piedi caprini -  che si innamorò della ninfa Siringa. Lei, bellissima, fuggì temendo di essere catturata, e implorò l'aiuto delle Naiadi. le ninfe che presiedevano alle acque dolci ed erano dotate anche di facoltà guaritrici e profetiche  (prototipodelle future Anguane del Friuli e delle Dolomiti). 
Le Naiadi acconsentirono a trasformarla in canne palustri, prima che Pan l'afferrasse. Disperato, il Dio si gettò sulle canne, e mentre disperato le strappava dall'acqua, si sentì un lamentoso suono del vento che le attraversava. Allora Pan utilizzò le canne per fare uno strumento musicale, la siringa, e continuò sempre a suonare pensando all'amata. 

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