I CRISTIANI DIMENTICATI DI CIPRO, NEANCHE LE TOMBE SI SALVANO.

Di Rino Camilleri

Da “I cristiani dimenticati di Cipro”, di Giovanni Masini, “Il Giornale”. Riporto pari pari: « “Repubblica turca di Cipro Nord” (…) violentata, come quasi tutti gli altri edifici di culto cristiani nella parte settentrionale dell’isola di Cipro. Abbandonate dai greci in fuga davanti ai soldati turchi trionfanti, le chiese degli ortodossi e dei cattolici maroniti sono state dissacrate e ridotte a magazzini. Alcune vennero convertite in luoghi sacri a Maometto, come a Larnaca Lapithou e Yilmazkoy, per poi essere dimenticate dopo la costruzione delle nuove fiammanti moschee in stile ottomano. Altre vennero saccheggiate (…).
Nel monastero del profeta Elia le pecore si abbeverano al battistero. In quello di Larnaca i pastori turchi macellano le capre nelle celle dei monaci. Alcuni villaggi maroniti abbandonati dalla popolazione sono stati completamente circondati dalle caserme e ancor oggi sono inaccessibili ai loro antichi abitanti. È la sorte di Assomatos ed Aghia Marina, (…) la riapertura al culto è soggetta al beneplacito delle autorità militari (…).
Il valore delle icone antiche è inestimabile e i trafficanti di opere d’arte lo sanno bene. Anche a Mirthou il monastero di San Pantaleone è chiuso per restauri, dopo decenni di oblio. Sul campanile ancora svetta una croce di pietra distrutta per metà. (…) per due volte il santo abbia scaraventato giù dalla torre i soldati turchi inviati ad abbatterla. (…) La cappella di Santa Maria (…) è stata riaperta su ordine del sindaco turco dopo che a una donna musulmana apparve in sogno la Vergine. Da cieca che era, la donna riacquistò la vista. (…) cimitero. Fra i rovi e gli sterpi, le croci di marmo sono in terra, spezzate. (…) anche dopo quarant’anni ai pochi cristiani rimasti (…) ancora vietato di ricoprire quelle lapidi scoperchiate (…), accendere un lume e portare un fiore».

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