A CRISPINO COME A MUSSOLENTE: LA STRAGE DI PAESANI INNOCENTI

Siamo nel 1806, l'armata austriaca ha portato guerra nella Venezia di Terra, e man mano che penetrano nel territorio, i Veneti trovano il coraggio e la forza di rivoltarsi agli occupanti francesi. La "liberté" portata dall'auto nominatosi "Liberateur d'Italie" fatta di soprusi, saccheggi, furti, leva obbligatoria, tassa sul macinato, non sembra esser molto apprezzata dai "liberati" i quali rimpiangono quella vera e antica e il buon governo, goduti per secoli, col Leone marciano.

Accade così che a Crespino, nel Polesine, una cinquantina di paesani "corsero ad abbattere gli stemmi napoleonici, disarmarono la Guardia Nazionale, invasero il Municipio (ora sede della Pretura), insultarono gli impiegati, distrussero i ruoli delle imposte, e i registri della leva e stracciarono e calpestarono la bandiera di Napoleone. "
Sapevano che l'avanguardia austriaca era a due passi dal paese... ma quando cercarono di raggiungerla, i Francesi avevano rivoltato le sorti della battaglia.


Il paese fu rioccupato militarmente, e i maggiorenti, per evitare punizioni e rappresaglie cercarono di rientrare nelle grazie dell'Infame. Ma la relazione del Ministro di Giustizia Guido Guicciardini, fece andare su tutte le furie Napoleone, che insistette per una punizione esemplare: la perdita di ogni diritto di cittadinanza degli abitanti, i quali, saranno d'ora in avanti trattati come Colonia, e puniti col bastone per ogni infrazione, a piacere del Comandante della gendarmeria. 

Napoleone insiste per aver le teste di qualche paesano, neppure i buoni uffici di Paolina Bonaparte lo smuovono: alla  fine, per farlo contento, una commissione da lui nominata, decide di fucilare dodici persone scelte a caso. La lapide in loro memoria, posta nel paese, suggerisce che questi si fossero offerti volontari: in tal caso sono doppiamente Eroi.

Tutto il Veneto fu del resto teatro di rivolte, represse col sangue: ne descrivemmo un'altra a Mussolente di Bassano. Ma poche sono le lapidi che le ricordano: vi è un imbarazzo di fondo, da parte di chi detiene il potere, in Italia, che mi pare si consideri l'erede dei "valori" portati col sangue degli italiani, da Napoleone. Solo in Italia pare sia così. 







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