UN BEL ESEMPIO DI UN PECCATO CAPITALE - II PARTE



Seguiamo con i peccati rappresentati da Giambellino nel mobiletto per il bagno per Vincenzo Catena.

Il secondo messaggio riguarda i pericoli della Vanità: una giovane donna con la fronte sprezzante ed il corpo statuario esibito e contemplato davanti ad uno specchio.



L’eccesso della cura esteriore, di guardare solo a sè stessi, disinteressandosi per quello che ci circonda, è il tema rappresentato nel seguente pannello per il mobiletto.

Questo dipinto in particolare era giusto destinato al portello di apertura dove si guardavano i prodotti per l’igiene personale ed i cosmetici.


Una giovane donna giunonica con pelle morbida, un ventre pronunciato tipicamente femminile ed i capelli sciolti. I piedi poggiano sopra un tamburo di marmo, l'evidente richiamo all’antichità  è, anche, rappresentato da un bucranio che simbolizza la morte.

La cura della bellezza esterna non nutre la vita spirituale che è quella che si mantiene giovane eternamente.

Qui è evidente che la giovane non dovesse invecchiare mai, anche se realmente è posta sopra il simbolo della morte, il marmo rappresenta l’oscura pietra mortale....un monito per ricordare qual’è il destino di tutti.

Giambellino è meraviglioso giocando con la presenza dei tre putti, posti ai piedi della vanitosa donna; stanno toccando un tamburo e trombe che da una parte acclamano il trionfo della bellezza (come gli araldi dell’antichità che utilizzavano gli stessi strumenti), dall’altra parte si evidenzia la natura temporanea del suono, il suo rapido estinguersi.

Infatti gli strumenti sono ampliamente presenti nelle rappresentazioni dei Vanitas vanitatum, comuni nel XVII secolo .....Giambellino qui è un precursore di questo tema!

Lo specchio ad occhio di bue con cornice dorata è straordinario: qui viene retto dalla vanitosa : Il vetro materializza il peccato....un inquietante volto maschile avvolto in un abito rosso.


La donna sta indicando lo specchio senza rendersi conto che il suo riflesso è un orrendo demonio, la vanità punita (molto comune nel Veneto la tradizione che alle bimbe si diceva di non guardarti tanto allo specchio perchè poteva apparire il demonio).


Qui Bellini mescola la Vanità con la Superbia e con la Lussuria che risulterebbero atteggiamenti strettamente correlati e compresi nella stessa immagine.

Anche in questo caso la rappresentazione s’addice ai nostri giorni con la apparente bellezza dei programmi politici strombazzati ai quattro venti, ma lo specchio riflette che dietro si nasconde il male e che tutto si appoggia sopra il bucranio, cioè la morte.

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