NELLA GALEA: COMITI, MARINERI, CAPITANI E BALESTRIERI.

LA REMBADA con i cannoni
Il comito faceva da tramite tra il comando e la ciurma, era esperto nell’arte di governare una nave e contava sull’aiuto dei sottocomiti per quanto riguardava i marinai e degli aguzzini per i galeotti. L’aguzzino nel medioevo non era quel crudele torturatore di galeotti, come lo si rappresenta nei romanzi e nei film, ma l’incaricato di controllare i vogatori affinché rispettassero i turni e ognuno tenesse il ritmo della voga. 
tecnica di voga
I modi impiegati nello svolgimento della sua funzione non devono essere stati proprio garbati, soprattutto considerando il tipo di gentiluomini con cui aveva a che fare, ma non erano sicuramente violenti e tanto meno crudeli: primo, perché fino al cinquecento i galeotti erano uomini liberi che venivano ingaggiati con un contratto e stipendiati, ciò che non impediva loro di lasciare la nave al primo porto se non soddisfatti del trattamento o della paga. Secondo, perché non era conveniente rovinare con sevizie la forza motrice della galea e questo vale anche per quando i galeotti erano prigionieri che scontavano una condanna o schiavi.
i balestrieri saranno sostituiti dagli archibugieri
Sulla galea operavano anche una quindicina di marinai: i loro compiti riguardavano la vela, le ancore e l’imbarcazione in generale; la loro paga era più sostanziosa di quella dei galeotti, nonostante la fatica, tutto sommato, fosse minore.

Facevano parte dell’equipaggio alcuni maestri, primo fra tutti il maestro d’ascia, sempre pronto a porre rimedio a qualche falla nel fasciame o a qualsiasi altro guasto nel legno della nave. Seguivano il remolaro, il calafato, il cerusico –aiutato, e a volte sostituito dal barbiere- e il barilaro. A bordo c’erano sempre un dispensiere e un cuoco con eventuali aiutanti. Gerarchicamente superiori e meglio pagati erano i sottocomiti, il pilota e gli otto timonieri.

Il capitano e i suoi aiutanti, tutti di estrazione nobile, costituivano il comando, le loro mansioni erano esclusivamente militari; di governare la nave s’incaricava il comito.

I balestrieri -i migliori erano i genovesi (la Redazione sospetta che l'affermazione sia di parte :D ), secondi i catalani- e il resto degli uomini d’armi vivevano nell’ozio in attesa del momento di entrare in azione.

La vita sulla galea non deve essere stata facile, se si considera che su una superficie di 40 – 45 metri di lunghezza per 6 di larghezza si assiepavano fino a trecento uomini e lo spazio disponibile era tutto sul ponte, i locali sottocoperta, tranne il camerino del capitano, la sala degli ufficiali e l’infermeria, non erano abitabili.

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