L'ABITO FA... IL NOBIL HOMO, A VENEZIA UN TEMPO.

Di Alvise Zorzi

N. H. (Nobilomo): ecco l'unico titolo ammesso, col predicato di ser prima del nome di battesimo (missier  per  i Procuratori di San Marco).

La sua veste è la toga, lunga fino ai piedi, allacciata in vita da una cintura, bordata di pelliccia in inverno, rossa per i consiglieri ducali, azzurra o violacea per gli altri magistrati, nera per i patrizi sprovvisti di cariche speciali; sulla spalla posa la stola o bàtolo che è dorata per i cavalieri.
Daniele Dolfin IV(Tiepolo)
I Procuratori di San Marco (nove: tre de supra, cioè sovrintendenti diretti alla basilica marciana e ai suoi beni, tre de citra e tre de ultra, cioè giudici tutelari per vedove e pupilli, nonchè esecutiri testamentari per le commissionarie, nelle contrade, rispettivamente, di qua e di là dal Canal Grande) portano lunghe toghe di porpora con maniche larghissime, dette "alla ducale".

Per tutto il XVIII secolo, vi è un lungo braccio di ferro tra patrizi che non vogliono saperne di girare a tutte le ore in quell'abbigliamento che oltretutto li colloca bene in mostra, e gli inquisitori di stato, che non vogliono vedere patrizi in tabarro, indumento,dicono loro, non consono "al carattere patrizio" ma, in realtà, adattissimo a confondersi nella folla.
Andrea Tron (Nazari)
In pratica, popolani e borghesi possono comportarsi liberamente, mentre i patrizi, grazie alla loro veste, sono continuamente sotto controllo.

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