VENEZIA E LA RELIGIONE: STATO CRISTIANO, MA INDIPENDENTE DALLA CHIESA


"Gioca coi fanti, ma lassa star i Santi", verrebbe da dire, dopo aver letto queste righe di Alvise Zorzi sul rapporto particolare e conflittuale tra Venezia e il Papato. :)

"Quando in Collegio si discutono i problemi ecclesiastici o i rapporti tra Stato e Chiesa romana, i "papalisti", cioè coloro che hanno parenti cardinali o comunque investiti di benefici della corte romana, vengono espulsi, e a verbale si riporta "cazzadi papalisti", cacciati i seguaci del papa.

eppure lo stato professa un cattolicesimo ortodosso (più ortodosso di quello romano, sottolineava qualcuno) e la vita sociale è permeata di religiosità piena, che affolla la città di chiese e di pie istituzioni e suscita grandi personalità di credenti.



Pochi popoli al mondo praticano un cattolicesimo di stato più spettacolare, più solenne; ma pochissimi rivendicano con altrettanta sicurezza di fronte alla Chiesa i diritti dello stato. Il giurisdizionalismo veneziano è durissimo: se il doge assiste solennemente a una quantità di funzioni religiose, forse più di un cardinale o un vescovo, i vescovi li nomina il Senato, le sentenze dei tribunali ecclesiastici devono subire la ratifica di quelli laici, gli ecclesiastici non hanno nessuna voce in materia politica.
E' il patriottismo che fa premio su ogni altro sentimento,  ed è diffuso in ogni ceto sociale. "






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