UN ESEMPIO DIMENTICATO
Oggi vediamo, in
pieno XXI secolo, che i problemi sociali seguono e, una volta in più, sembra
che non abbiamo appreso nulla dal passato.....
Fin dal XIII
secolo il Governo veneziano si preoccupava molto di chi non aveva mezzi per
sussistere: le Scuole Grandi avevano uno spazio (amplio) per il compimento
delle opere di misericordia, insieme alle fondazioni di Ospedali cercavano di evitare che nessuno soffrisse di fame e freddo.
Le Scuole Grandi
e gli Ospitali davano ai veneziani non nobili la possibilità di ottenere,
possiamo dire, un gradino in più nella gerarchia sociale: erano cariche
onorifiche, quindi non supponevano un peso nell’economia della Repubblica.
I poveri a
Venezia vengono assistiti per i propri cittadini, dentro delle sue possibilità
economiche: il povero doveva ricompensare questa assistenza
attraverso un lavoro al servizio di chi lo aiutava, con il vantaggio di
insegnargli un mestiere che permetteva, poi, uscire dalla marginalità sociale.
Già dal XV secolo
Venezia offre ai poveri un prestito a basso tasso d’interesse, in questo modo
uscivano il più presto possibile dalla precarietà economica e, allo stesso
tempo, impediva che cadessero in mano degli usurai o, peggio ancora, finire in
prigione per debiti.
Questo sistema
sociale, evitava che i poveri assistiti non si abituassero a ricevere senza
dare niente a cambio e allo stesso tempo ricevevano una educazione lavorale che
gli permetteva mantenersi.
I poveri che
venivano da altre città o Regioni, dovevano ritornare da dove erano venuti e,
Venezia, obbligava a quelle Istituzioni o Governi di occuparsi con gli stessi
servizi sociali che si applicavano nella Dominante.
La Serenissima
quindi è un esempio di come organizzare i servizi sociali tra i
marginati.....certo che tutto questo funzionava, e funzionerebbe, se non esistessero
certi interessi di favorire un gruppo sociale che al momento delle elezioni
vota massivamente a chi ha loro beneficiato, solo perchè questo individuo desidera
mantenere il governo del Paese.
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