ROSA CASSATA, INDIPENDENTISTA SICILIANA E LA "CASSATA" DELL'INCHIESTA SUL TANKO BIS

LETTERA INVIATA AL GAZZETTINO
Caro Direttore
le segnalo questa cosa, paradossale e ridicola, se non si giocasse sulla pelle di una stimata siciliana che ama la nostra terra e la nostra storia, fino a mantenere dei contatti amichevoli, vecchi di anni, con l'ambiente indipendentista veneto.

Tra gli indagati della procura di Brescia, quali pericolosi terroristi fabbricatori di tanki serenissimi, indovinate chi ci hanno messo, tanto per raddrizzare la gambe a tutti i secessionisti nella penisola?? l'amica indipendentista SICILIANA Rosa Cassata, che, invitata ad un pranzo di indipendentisti nostrani, ha dato una prova SCHIACCIANTE del suo sovversivismo siculo-veneto... facendosi fare una foto vicino al famoso tanko (quello DOC) del 1997. Cosa che feci anch'io a suo tempo, quando fu esposto a Cittadella per una Festa dei Veneti e centinaia di altri nostri concittadini. La foto è stata, leggo in facebook, messa tra le prove a suo carico.

Sarebbe da ridere, da sbellicarsi dalle risate. Ma purtroppo la signora è rinviata a giudizio, insieme agli amici veneti e bresciani, certamente ancor meno "colpevole" di loro... e dovrà accollarsi, la nostra amica, le costose spese legali.

Ricorso che l'inchiesta, lungi dall'essere sepolta tra l'imbarazzo di chi l'ha avviata, dato che riguardava un semovente con cingoli, con tanto di pala per il movimento terra (Salvini lo adottò prontamente come icona in una maglietta, non certo con l'approvazione degli indipendentisti veneti) ha procurato e continua  a procurare guai giudiziari e MESI DI CARCERE anche a personaggi notissimi quali Luigi Faccia e Flavio Contin.

In manette finì anche Riccardo Lovato. Tra i nomi "noti", fu arrestato anche Lucio Chiavegato, leader di Indipendenza Veneta e Franco Rocchetta, oltre a una quindicina di altre persone.
La signora Cassata ha dovuto subire a suo tempo una accurata perquisizione e il sequestro di cellulari e computer. E chissà che tra i "corpi di reato" non sia finito anche il mio Leone in marmorina che troneggiava in bella mostra sul caminetto del salotto, che a suo tempo le inviai in omaggio.

Insomma, giocando sul cognome della Dottoressa Rosa, stimato veterinario, mi pare che l'inchiesta sia una gran "cassata" ma non nel senso siciliano, una "cassata" intesa come la intendiamo noi, qua nel Veneto.

Solo che tanta "solerzia" della Magistratura bresciana, mentre il crimine vero dilaga in ogni città d'italia e l'isis ci minaccia ogni ora, procura danni enormi a tante persone per bene. Ora i suoi amici siciliani hanno aperto una pagina in facebook, per cercare di raccogliere fondi in modo da aiutarla a a far fronte alle spese legali.

Commenti

  1. Come i teologi di Costatinopoli discutevano sul sesso degli angeli nel mentre i turchi assaltavano la città, cosí si perseguitano gli indipendentisti, di ogni genere, compresa la Cassata siciliana doc, invece di perseguire chi attenta alla sicurezza dei cittadini. I sovversivi sono i magistrati di tal fatta.

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  2. Ci sarebbe tanto da ridere, se tutto ciò non facesse piangere

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