LA NAVE DEI FOLLI DI BOSH MI PARE IL RITRATTO DELL'EUROPA ATTUALE

Hieronymus Bosh e la "nave di folli": ci sono tutti anche la chiesa attuale. ed ora è il ritratto dell'Europa. Pure con i "profughi" da imbarcare.

La Nave dei folli è tra le immagini più delicate e brillanti del Louvre, il suo eterogeneo equipaggio è tenuto insieme con ispirata inventiva e impeccabile maestria per chiarire una questione morale senza tempo.
Dipinto da Hieronymus Bosch nel 1500, La Nave dei folli è stato presumibilmente ispirato dall'omonimo libro di Sebastien Brant di poesie satiriche, pubblicato nel 1494 (particolare degno di nota è che ogni poesia, 112 in tutto, è illustrata da una xilografia, molte delle quali intagliate da Dürer).
Lo stampatore e umanista fiammingo Josse Bade Van Asche integrò la flotta di sciocchi Brandtiana, perlopiù di sesso maschile, con il proprio testo illustrato della Grande nave di donne folli, un altro testo che si pensa abbia influenzato Bosch.
L'immagine, conservata al Louvre, è un frammento dell'ala superiore sinistra di un trittico. Gli altri pannelli laterali esistenti sono Allegoria della Gola e della Lussuria (Yale University Art Gallery), La morte e l'Avaro (The National Gallery di Washington DC) e Il Viandante (Rotterdam). Il pannello centrale è andato perduto.

Nella foto una nave di folli è alla deriva su un mare calmo, un alberello slanciato al posto dell'albero maestro, un gufo o la morte parzialmente nascosto tra il fogliame. Il gruppo principale di figure è raggruppato intorno a una tavola che presiedono un monaco e una monaca, occupati a cantare o a cercare di mangiare una crepe sospesa senza l'aiuto delle mani, attività resa più difficile dall'agitazione della corda da parte di un collega festaiolo.
Due rematori hanno accantonato il loro compito di navigazione per partecipare al gioco, una donna urta un bevitore prostrato, un uomo si allunga per liberare un'oca arrosto, un nuotatore chiede qualcos'altro, un uomo vomita. Le buffonate di questo carico umano spericolatamente confuso spingono a un'allusione diretta alla ricerca vana dell'eccesso nel mangiare e nel bere come mezzo per eludere le più raffinate offerte culturali della vita o, più probabilmente, per dimenticare il duro calvario della quotidianità.
Di maggior significato sfuggente, forse, sono le due restanti figure. Una piccola figura, l'unico difatti vestito come un matto/giullare appollaiato su un albero, volge le spalle agli altri e introspettivamente sorseggia da una ciotola. Un'altra figura, un nuotatore, si erge fuori dall'acqua, cercando cautamente di partecipare alla festa o forse cercando di guidare o dirigere la nave da sé, seppure con delicatezza.
Bosch sfoggia questa meravigliosa diversità di forme molto articolate in un'orchestrazione finemente intonata che trova il suo centro nella crepe sospesa. Ogni forma è una delizia per gli occhi, ogni contorno sembra sfiorare la perfezione e la conseguente interazione tra spazio positivo e negativo diventa un puzzle di disegno apparentemente divino.
Eppure questo splendido quadro non è un semplice puzzle pittorico

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