ISLAM MISOGINO TRIONFA ANCHE IN PALESTINA



di Khaled Abu Toameh
12 settembre 2016

Pezzo in lingua originale inglese: The Invisible (Female) Palestinians

Invece di chiamare per nome le candidate donne e pubblicare le loro foto, le liste elettorali usano termini del tipo "la moglie di..." o "la sorella".

"È vergognoso che ogni lista islamica, nazionale o indipendente elimini i nomi delle donne. Se non si vuole riconoscere il nome di una donna, come si accetterà il ruolo delle donne dopo che sono state elette?" – Nadia Abu Nahleh, un'attivista palestinese.

Walid Al-Qatati, uno scrittore e analista esperto di questioni islamiche, ha detto che questa iniziativa gli ricorda gli inviti di nozze che vengono inviati senza il nome della sposa.

Quando le donne palestinesi compiono attacchi contro gli israeliani, la società palestinese le glorifica come eroine. I loro nomi e le foto finiscono sui manifesti. Ma quando le donne desiderano lavorare per la vita, e non per la morte, la loro identità non deve essere resa di pubblico dominio perché non idonea.

Con una mossa che ha indignato le donne palestinesi e varie fazioni palestinesi, un certo numero di liste elettorali palestinesi, che contestano le prossime elezioni locali previste per l'8 ottobre, ha deciso di omettere i nomi e le foto delle candidate donne.

Invece di chiamare per nome le candidate e pubblicare le loro foto, le liste elettorali usano termini del tipo "la moglie di..." o "la sorella".

I critici hanno denunciato la decisione, definendola come "un segno di ritardo, estremismo e fanatismo". Altri palestinesi si sono spinti oltre, paragonando la rimozione dei nomi e delle foto delle candidate dalle liste alla crudele pratica preislamica dell'infanticidio (wa'd).

La decisione di nascondere i nomi e le foto delle candidate va vista nel quadro di una crescente "islamizzazione" della società palestinese, che è già considerata ultraconservatrice.

Oltre ad essere un duro colpo alla lotta delle donne palestinesi per l'uguaglianza, l'iniziativa viola la Legge del 2005 sulle elezioni locali palestinesi, che stabilisce che i candidati debbano essere identificati in modo completo con il loro nome, età, indirizzo e numero di iscrizione nella lista elettorale.

Questa iniziativa misogina non ha luogo solo nella Striscia di Gaza sotto il controllo del movimento islamista Hamas, ma sta mostrando le fauci anche in alcune zone della Cisgiordania, governate dall'Autorità palestinese (Ap) finanziata dall'Occidente e guidata da Mahmoud Abbas.

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