1797, "EL RIBALTON" IN DALMAZIA ORA IMPERIALE IL GONFALONE DI SAN MARCO AL VENTO

Di Luigi Tomaz
gonfalone di Perasto e Bocche di Cattaro con gonfalone marciano

L'accoglienza apparentemente pacifica dell'armata imperiale fu un atto imposto dalla forza maggiore.
Se non ce lo dicono gli storici, ce lo dice il Rukovina stesso, in quanto plenipotenziario nelle operazioni di possesso dei territori:
Devo comunicare ... che al mio ingresso in Dalmazia non vi furono indizi dai quali si possa dedurre che il popolo sia stato apparecchiato al dominio di S. M. l'Imperatore, anzi vi trovai tante Comunità Democratiche e ribellantesi ad ogni ordine sociale.. mi portai in mezzo a tutte queste comunità scosse fino alle fondamenta e quindi con tutto l'animo mio le indussi al dovere d'umanità e al giuramento di sudditanza. 
Appena eseguito questo difficile passo, ho introdotto nei luoghi più pericolosi delle guarnugioni, e senza fare mostra della mia sfiducia, li indussi all'obbedienza. 

Dopo la prima euforia dello scampato pericolo francese, le città di Zara, Traù, Sebenico e Spalato avevano ripreso ad agitarsi. Quelli del circondario di Spalato avevano iniziato a sparare alle sentinelle austriache, e perciò le guarnigioni erano state rinforzate...
A Spalato, nel cuore della città, era successo un fatto clamoroso. La Confraternita della Santa Croce, molto numerosa e forte, aveva innalzato sul campanile il gonfalone di San Marco. Era giorno di festa ed era accorsa molta gente da ogni parte che applaudiva la sua vecchia bandiera al vento della brezza marina.
A Traù insegne del rettore veneto Pasqualigo
Si verificò un gran tumulto della piazza che dovette essere affrontato addirittura da una compagnia di "infanteria" in assetto da guerra, "non senza incontrare una certa resistenza."  Ci racconta lo storico Eber che il popolino mal digeriva le teorie e i proclami giacobini dei Municipalisti, e cercava di dimostrare il proprio odio contro queste persone. La bandiera di San Marco veniva quindi innalzata, per fare dispetto ai pseudo democratici dalmati, e per protestare contro le aspirazioni italiane d'Oltremare. ... I contadini dalmati eran rimasti dunque marcheschi.

Le autorità austriache erano disorientate dinanzi allo scontro tra le due fazioni, democratici italiani e veneziani di San Marco.
Così passeranno gli otto anni della cosidetta prima dominazione austriaca, fino alla sconfitta dell'Austria e ala pace di Presburgo, quando Napoleone cancellò i trattati di Leoben e campoformio e attuerà il Regno d'Italia, includendovi il Veneto, la Venezia, il Friuli, l'Istria, la Dalmazia, e cioè gli antichi Veneti Stati. 

SUNTO da "Dalla parte del Leone" di Luigi Tomaz

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